Coldiretti: vendita olio calata 80% a causa del lockdown

Roma – A causa dell’emergenza sanitaria si registra una disdetta di oltre l’80% delle commesse, sia nazionali che estere, per le eccellenze di olio Dop, Igp, Doc e Docg del Lazio. Una grande frenata provocata dello stop forzato dei canali di ristorazione e dall’assenza di turisti. Lo fa sapere con una nota Coldiretti Lazio. “Come nel caso del settore turistico- spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri- occorre una campagna promozionale ingente, oltre che la definizione di un percorso di sburocratizzazione, soprattutto all’esportazione, per rilanciare un settore gia’ fortemente provato”.

Numerose aziende olivicole, infatti, “stanno procedendo con il reimpianto degli oliveti, resi improduttivi dalle gelate del 2018, che hanno danneggiato il sistema olivicolo regionale”. “Costi che devono sostenere in un momento gia’ delicato, come e’ quello attuale- aggiunge il presidente Granieri- tutto questo rischia di mandare in default numerose attivita’ produttive. E’ quindi essenziale accompagnare le imprese in queste attivita’, attivando i fondi del Psr”. E’ quanto e’ stato espressamente chiesto da Coldiretti alla Regione Lazio. A pesare e’ stato anche l’utilizzo diffuso, soprattutto nel lockdown e per uso domestico, di olii di scarsa qualita’, venduti a costi nettamente inferiori rispetto all’olio extravergine.

“L’invito e’ quello di diffidare di prodotti low cost di importazione- conclude Granieri- e di prediligere il Made in Italy di qualita’ nettamente superiore e soggetto a continui controlli, che ne garantiscono la salubrita’ e la sicurezza”. L’olio laziale rappresenta “senza dubbio una vera eccellenza in un territorio in cui l’olivicoltura e’ caratterizzata da una elevata diversificazione varietale di specie autoctone, localizzate all’interno di estese aree vocate. E’ dunque in grado di fornire elevate qualita’ e quantita’ di prodotto in tutte le categorie di fruttato. Negli ultimi anni si e’ assistito, inoltre, ad una costante crescita delle superfici olivicole destinate a produzioni di qualita’, legate a coltivazioni biologiche o ricadenti nell’ambito delle 4 DOP regionali, che caratterizzano le principali aree olivicole”.