Colosimo: perchè Tac e non tamponi per diagnosi?

Roma – “Dalla passata settimana e’ stata annunciata, con grande clamore mediatico, una apparentemente rivoluzionaria, rapida e precoce diagnosi di Covid con l’impiego della Tac e grazie all’applicazione di un sistema di intelligenza artificiale, di provenienza cinese, acquisito dal Policlinico Campus Biomedico. Il messaggio che e’ passato suona piu’ o meno come ‘…diagnosi in 20 secondi, grazie alla Tac e all’uso dell’intelligenza artificiale…’ ed e’ stato validato in qualche modo dall’assessore regionale alla sanita’ della nostra regione”. Cosi’ in una nota il consigliere della Regione Lazio di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo.

“La Societa’ Italiana di Radiologia Medica ed Interventistica (SIRMI), in cui si riconoscono 11.000 radiologi Italiani, ha opportunamente ridimensionato le affermazioni trionfalistiche ed ha creato un gruppo di esperti radiologi toracici che valutera’ il possibile futuro impiego del sistema di intelligenza artificiale, a supporto della professione del radiologo- spiega Colosimo-Riteniamo che in questo periodo cosi’ critico, infatti, sia essenziale evitare trionfalismi e illusorie certezze che potrebbero anche avere ricadute sia sulla fiducia dei pazienti e sui costi a carico del Sistema Sanitario Regionale che, non va dimenticato, e’ ancora in commissariamento”.

“Per questi motivi ho presentato una interrogazione al presidente Zingaretti e all’assessore D’Amato per conoscere quali siano le specifiche caratteristiche del Sistema di intelligenza Artificiale che ha suscitato l’entusiastica adesione dell’assessore continua Colosimo- che addirittura nell’ordinanza relativa all’emergenza nel comune di Fondi, da’ atto che la Asl di Latina ritiene opportuno procedere alla esecuzione di Tac per predire con successo il futuro insorgere della polmonite da Covid-19”.

“Chiediamo, infine, se non sia opportuno che gli appositi organi istituzionali regionali si occupino di lavorare con i radiologi degli ospedali e policlinici Covid per condividere il corretto impiego della Tac e delle altre modalita’ di diagnostica per immagini, nel contesto della complessiva messa a punto di adeguati percorsi clinico assistenziali- conclude Colosimo- Il rischio concreto, infatti, e’ che passi il messaggio sbagliato che invece dei tamponi per scoprire la positivita’ al coronavirus serva fare una tac”.