Comitato trasporti: sabato protesta in piazza per ferrovia Roma-Viterbo, stop a disagi

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Roma – “Abbiamo ribadito in occasione sia del convegno ‘In-Mobilita” del 5 novembre, organizzato dalle segreterie regionali dei Sindacati Confederali presso la Sala Conferenze della Provincia di Viterbo, sia nell’incontro del Comitato Pendolari Romanord di giovedi’ 7 novembre al Teatro Le Sedie (Labaro), forti preoccupazioni per la situazione assurda venutasi a creare sulla ferrovia Roma-Viterbo, ‘l’unico vettore strategico e sostenibile alternativo alla mobilita’ stradale e individuale nella Tuscia e nei territori lungo la direttrice Flaminia’. Dovuta all’inadeguatezza dell’orario generale che dall’ammonimento di Ansf”. Lo scrive in una nota il comitato dei pendolari Trasportiamo in merito all’orario della tratta Catalano-Viterbo.

“Troviamo veramente incredibile come Atac e Regione Lazio- spiegano dal comitato- tendano continuamente a rimandare la questione di tavolo in tavolo, invece di porre in essere le modifiche necessarie per ridurre i disagi. Sono passati due mesi dalla sua entrata in vigore, ma finora abbiamo ascoltato solo un mucchio di chiacchiere dai diretti interessati e nulla di concreto. È inammissibile il trattamento riservato ai pendolari che, pur pagando gli abbonamenti, trovano serie difficolta’ negli spostamenti per le ormai note e evidenti lacune di quest’orario, specie nella tratta Catalano-Viterbo. Dette e ridette. Una ulteriore riprova la petizione degli alunni dell’istituto Agrario ‘Fratelli Agosti’ di Bagnoregio, in cui denunciano il ‘calvario’ che sono costretti a subire quotidianamente nell’andata e ritorno. La nostra proposta d’orario, condivisa col Comitato, dimostra che, al netto delle deficienze infrastrutturali, rimaste tali, e delle direttive Ansf, e’ possibile valorizzare il servizio ferroviario e calmierare l’uso del servizio integrativo bus, in modo da ridurre sia le emissioni nell’ambiente. Siamo riusciti a inserire 50 treni extraurbani di cui 30 nella tratta Catalano-Viterbo con la ‘rottura di carico’ a Vignanello, dando continuita’ al servizio. Atac invece ha inserito 38 treni pur ricorrendo, paradossalmente, agli incroci, 7 nella tratta alta e 4 tra Montebello e Catalano”.

“Per quanto riguarda la nota Ansf del 14 ottobre scorso- dicono ancora dal Comitato- ci preme evidenziare che essa non puo’ e non deve essere liquidata o interpreta come un nuovo e mero rimprovero all’Atac sulle mancate opere di ammodernamento, fatto gia’ di per se’ grave. L’Agenzia Nazionale infatti entra nel merito delle mitigazioni alla circolazione adottate dalla societa’ capitolina in settembre e ne contesta l’efficacia, arrivando persino a minacciare la sospensione degli esercizi ferroviari della Viterbo e della Roma-Lido”.

“Un aspetto questo tutt’altro che trascurabile, dato che in gioco l’incolumita’ del personale aziendale e degli utenti, il quale spiana la strada a interrogativi, come quelli avanzati dalla segreteria Slm-Fast Confsal Lazio e da un rappresentante sindacale nelle rispettive lettere del 4 e 6 novembre, circa la gestione della sicurezza delle linee da parte dell’impresa”.

Pertanto, conclude nella nota Trasportiamo, la “manifestazione unitaria del 16 novembre (ore 10 piazzale Flaminio, a Roma) rappresenta importante un’occasione per dare un segnale forte dei pendolari delle ferrovie ex-concesse alla Regione Lazio, all’Atac e all’Amministrazione di Roma Capitale, che non puo’ sottrarsi alle proprie responsabilita’, essendo l’azionista unica della stessa Atac. Infatti, ci si domanda come puo’ ancora fidarsi di un management che alla prova dei fatti risulta essere palesemente deficitario, nella gestione e organizzazione dei servizi della Roma-Viterbo, della Roma-Lido e della Termini-Giardinetti. Lo dicono le soppressioni, i guasti e i ritardi, cronici giornalieri, che fanno presuppore anche a una perdita costante in termine di produzione”.

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