Consulenze Raggi ininfluenti, in Campidoglio no alleanza Pd-M5s

Roma – Non c’e’ bisogno di consultazioni. E nemmeno di attendere il voto su Rousseau. A Roma non nascera’ una nuova alleanza tra M5s e Pd, indipendentemente da come andranno le cose a livello nazionale. Ne sono convinti i rappresentanti del M5s e gli esponenti del Pd, raggiunti dall’agenzia Dire. “Nella Capitale resteremo maggioranza gli uni e opposizione gli altri”, spiega una fonte pentastellata. E’ possibile, invece, che un accordo a livello nazionale tra il Movimento e i Dem possa portare a un dialogo su specifici temi a Roma. E’ quanto auspicava, solo l’altro giorno, il consigliere M5S Enrico Stefano parlando dei tanti progetti nel settore dei trasporti depositati presso il ministero. Venerdi’, poi, il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha convocato le opposizioni, e in particolare il Pd, per un giro di consultazioni al fine di verificare possibili convergenze proprio sull’agenda del Campidoglio. “Normali consultazioni- le ha pero’ definite il capogruppo del M5s in Comune, Giuliano Pacetti- parliamo di normali interlocuzioni, con il Pd come con le altre forze di opposizione. La situazione in Aula e’ diversa da quella in Parlamento: noi abbiamo 28 voti su 48 e non abbiamo bisogno di aiuti esterni per approvare il nostro programma”.

Su sponda opposta gli ha fatto eco il capogruppo del Pd, Giulio Pelonzi. “In questa fase- ha detto- si sentono troppe voci parlare accavallate. Lasciamo lavorare il segretario Zingaretti, tutto il partito sia unito con lui senza fughe in avanti”. “Di certo- ha aggiunto Pelonzi- se nascesse un Governo tra Pd e M5s auspichiamo che questo possa avere a cuore le tematiche di Roma piu’ di quello tra Salvini e i grillini, visto che non ci e’ sembrato che la Lega avesse molta attenzione per Roma, con il M5s supino. Se nascera’ un Governo con le forze di centrosinistra al suo interno, le tante proposte che abbiamo elaborato in questi anni le porteremo direttamente all’attenzione del Governo, ed e’ chiaro che se torneranno vidimate dall’Esecutivo avranno piu’ forza di imporsi anche a Roma. Il nostro giudizio sulla giunta Raggi- ha concluso il capogruppo- non cambia e resta pero’ negativo. Non e’ pensabile che sia questa giunta a dare un cambio di passo a Roma”. Se le cose stanno cosi’, ora non resta che attendere il voto sulla piattaforma Rousseau. Con un voto positivo dei militanti nascera’ un Governo nazionale ma non un’alleanza a livello romano. La citta’, pero’, potrebbe beneficiarne in termini di attenzione e forse risorse.