Consulta Roma: griglia Campidoglio va contro convenzione Onu foto

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Roma – La recente graduatoria capitolina per i disabili ‘gravissimi’ ha visto esclusi dal contributo aggiuntivo circa 800 famiglie, dopo l’esponenziale crescita delle richieste passata tra il 2018 e il 2019 a 2.300 fino alle recentissime 2.900 domande. Il Comune di Roma nella delibera 32 del febbraio 2019 allega “una griglia di valutazione della condizione socio-assistenziale” che permette di definire la condizione di questi disabili gravissimi.

“Questa griglia, pero’, non e’ stata in alcun modo concordata con consulta e associazioni di riferimento dei disabili, in completo spregio della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilita’ (Crpd)”. Questa sancisce la norma per cui la societa’ civile di riferimento debba essere consultata per la definizione dei criteri, a partire dal motto: “Niente su di noi senza noi”.

A fornire questa preoccupante fotografia della situazione romana della disabilita’ gravissima e’ Umberto Gialloreti, presidente emerito della Consulta cittadina permanente sui problemi delle persone handicappate. La griglia “risulta modificata rispetto agli anni precedenti e fino all’anno scorso- spiega Gialloreti- non era un problema perche’ si era riusciti a coprire la totalita’ dei richiedenti gravissimi. Ora, purtroppo, ad essere coperte si stima saranno solo 2.150 famiglie”, quindi la griglia assume una sua rilevanza. Sono tanti altri, poi, i campanelli d’allarme lanciati dalla Consulta cittadina per i disabili, come il fatto che “le Unita’ di valutazione multidisciplinare (Uvm) che si occupano di determinare il punteggio presso i richiedenti, dovrebbero andare nelle case degli utenti per operare la valutazione”, e questo non sempre accade.

“Inoltre, purtroppo, le Uvm non consegnano mai all’utente una copia della scheda di valutazione”, precisa Gialloreti. Questo significa, secondo l’esperto, che “l’utente attento dovra’ richiedere l’accesso agli atti per controllare la correttezza della valutazione, ma e’ chiaro che la maggioranza degli utenti non ha quest’attenzione”. Proprio sul ruolo degli specialisti dei vari distretti, Gialloreti, avendo “notato delle discrepanze tra un municipio e l’altro”, ha chiesto delucidazioni per controllare “l’uniformita’ di giudizio sul territorio capitolino”.

Il Dipartimento del Comune, pero’, fa sapere Gialloreti alla Dire, “ha risposto che il ruolo dipartimentale e’ quello di collettare insieme tutto cio’ che arriva dai municipi. Per questo, non ritene che si debba intervenire sulle elaborazioni dei singoli specialisti”. In questi giorni, poi, “sono in atto incontri operativi tra Regione e Comune”, continua il presidente, che aggiunge: “a monte la Regione aveva chiesto alle Asl romane di operare una ricognizione per fornire una fotografia della platea di riferimento. A fine 2017 la stima della Regione con riferimento al territorio capitolino e’ stata quella di 2.800-3.000 persone con disabilita’ gravissima”.

Tali dati, percio’, erano gia’ stimati dal Lazio, e “con la ricomprensione nei gravissimi delle patologie neurogenerative, come ad esempio l’Alzheimer, si presume che l’anno prossimo le richieste cresceranno. Percio’- conclude Gialloreti- e’ inutile che Comune e Regione continuino a rimpallarsi le responsabilita’. È gia’ ignobile che ci sia un punteggio per i ‘gravissimi'”.

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