Coronavirus. FDI, “Chiusa Oncologia Pediatrica Umberto I, gestione fallimentare”

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Fratelli d’Italia scende in campo a difesa dei piccoli malati di tumore dell’Umberto I di Roma, costretti a traslocare provvisoriamente al Bambino Gesù dopo la chiusura (a marzo) del reparto pediatrico oncologico del Policlinico a causa di un sospetto caso di Covid. Sono passati circa sei mesi e nessuno sa dire con certezza se la struttura, la prima del genere nella Regione Lazio (istituita nel 1968), guidata dal primario Amalia Schiavetti, riaprirà i battenti o meno.

I bambini che erano ricoverati nei dieci posti letto a disposizione e periodicamente si sottoponevano a visite di controllo, esami o terapie in regime di day hospital, ora si trovano a vivere una condizione di forte precarietà. I genitori, le associazioni di volontari, il personale medico interessato, chiedono l’immediato intervento delle istituzioni, a cominciare dal governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti, e si appellano alla Direzione generale del primo ospedale universitario capitolino.

La consigliera regionale di Fdi, Chiara Colosimo, ha presentato una interrogazione (a risposta scritta) al presidente del Consiglio regionale del Lazio, Mauro Buschini, per fare luce sulla vicenda in tempi rapidi e non usa mezzi termini per criticare la gestione della Direzione generale dell’Umberto I. ”La chiusura del reparto pediatrico oncologico – avverte all’Adnkronos l’esponente del partito di Giorgia Meloni- è l’ennesimo risultato della fallimentare gestione del Policlinico da parte della direzione generale”. Secondo Colosimo, il fatto è ”ancora più grave e imperdonabile”, visto che è a rischio la salute ”dei più indifesi come i bambini”. Secondo Colosimo, la “dirigenza” del Policlinico “si è contraddistinta per una totale noncuranza per le patologie più gravi come fibrosi cistica, malattie rare, ed oggi, oncologia. Si è preferito, invece, occuparsi di questioni meno delicate evitando di assumersi le doverose responsabilità che riguardano la salute di tanti malati che guardano alla sanità pubblica con speranza e non come un nemico con il quale combattere”. “Ancora più grave e imperdonabile -ribadisce- è che in questo caso si tratta della salute dei piú indifesi come i bambini. Se anche davanti alla loro malattia e al dramma che vivono le loro famiglie, si mettono davanti le mere questioni burocratiche od organizzative, vuol dire che non si è più in grado (degni) di ricoprire il ruolo che si occupa”.

Nella sua interrogazione, la consigliera regionale di Fdi chiede a Zingaretti e all’assessore competente di ”conoscere quali siano le motivazioni per cui il reparto non è ancora stato riaperto” e ”quali atti e provvedimenti immediati e urgenti intendano intraprendere” a tutela della salute dei ”pazienti oncologici: pazienti fragili, immunodepressi o con un sistema immunitario debole a causa delle terapie”. Con la stessa iniziativa Colosimo interroga il governatore anche sulle carenze di personale sanitario delle Uoc di oncologia A.

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