Da Comune Roma 756mila euro a Palexpo per disavanzo bilancio 2014

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Roma – L’Assemblea capitolina ha approvato con 24 voti favorevoli, 5 astenuti e nessuno contrario la proposta di delibera 123/2020 che riconosce la legittimita’ di un debito fuori bilancio pari a 755.996 euro dell’Azienda speciale Palexpo collegato al bilancio d’esercizio 2014. A illustrare il provvedimento e’ stato il vicesindaco e assessore alla Cultura del Campidoglio, Luca Bergamo.

“Parliamo del riconoscimento di un debito fuori bilancio maturato nell’esercizio 2014 che deriva da un disavanzo di gestione e per cui da parte del Comune c’e’ stato un accantonamento di fondi nel corso degli anni. La vicenda- ha spiegato Bergamo- nasce nel 2014 a fronte dell’indicazione da parte dell’azienda di un piano di attivita’ corredato di costi nell’ambito del contratto di servizio, che e’ stato poi definito a dicembre 2014 per un importo inferiore alla richiesta iniziale di Palexpo che pero’, nel frattempo, aveva svolto le attivita’ previste nel progetto”.

Da quella vicenda, ha sottolineato il vicesindaco, “si registra nella primavera 2015 un disavanzo di 1,35 milioni, riferito all’esercizio 2014, che attraverso una serie di passaggi tra dipartimenti comunali, revisori e strutture di controllo viene in parte assorbito dall’utilizzo delle riserve statutarie, pari a 606mila euro, e per il resto con il riconoscimento da parte di Roma Capitale della legittimita’ di questo debito fuori bilancio da 755.966 euro: sul provvedimento presentato oggi e’ stato rilasciato parere favorevole da parte dell’Oref, secondo cui la perdita deriva da una mancanza di coordinamento delle risorse stanziate da Roma Capitale con il programma e le attivita’ svolte”.

L’azienda, ha concluso Bergamo, “e’ solida e con eccezione del 2014 ha prodotto sempre bilanci in pareggio, ampiamente revisionati. Finora il Comune non si e’ espresso sull’approvazione dei bilanci successivi, come dice anche l’Oref nel suo parere evidenziando la lentezza dell’amministrazione, per esito di sue procedure interne date dall’assenza di approvazione di quello 2014, a cui gli altri si collegano”.

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