D’Amato: Lazio capace di 800mila vaccini al mese
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Roma – Il Lazio puo’ somministrare fino a 800mila dosi di vaccino anti Covid al mese, circa 30mila al giorno. Ma per fare girare la macchina organizzativa a pieno regime “servono le dosi di vaccino”. L’assessore regionale alla Sanita’, Alessio D’Amato, lo ha detto chiaramente parlando nella competente commissione della Pisana a proposito Della campagna vaccinale in corso nel territorio regionale.
“Nella recente campagna antinfluenzale, in circa due mesi e mezzo i medici di medicina generale hanno somministrato oltre 1,6 milioni di vaccini. Questo significa che hanno potenzialita’ di 800mila vaccinazioni al mese.”
“Ora stiamo marciando tra le 7mila e le 9mila vaccinazioni al giorno ma abbiamo una capacita’ di somministrazione superiore alle 30mila al giorno- ha spiegato D’Amato- soprattutto dopo che tutte le sigle sindacali hanno sottoscritto l’accordo per somministrazione del vaccino di Astrazeneca da parte dei medici medicina generale, che ha una gestione analoga a quella del vaccino antinfluenzale nella modalita’ di conservazione”.
Il problema e’ che “le dosi a nostra disposizione sono insoddisfacenti per arrivare a una piena produttivita’. Parliamo di 180mila al mese rispetto a un potenziale cinque volte superiore rispetto a quello che si potrebbe fare- ha continuato D’Amato- Con piu’ dosi a disposizione potrebbe essere credibile l’obiettivo di raggiungere le trentamila vaccinazioni al giorno e restringere i tempi di immunizzazione, che e’ un elemento importante e dirimente in questa fase, tenuto contro che si tratta di una corsa contro il tempo”.
Per questo D’Amato si augura che “questo tema sia posto all’attenzione del nuovo governo e del ministro alla Sanita’, perche’ avere a disposizione piu’ dosi di vaccino e’ dirimente. La macchina e’ rodata e pronta e l’entrata in campo dell’accordo con tutte le sigle di tutti i medici di medicina generale puo’ fare compiere un salto di qualita’ alla campagna di vaccinazione ma questo deve passare per un aumento delle dosi”.
Il cambio di passo e’ atteso con il via libera al vaccino Johnson and Johnson e l’estensione di quello di Astrazeneca fino ai 65 anni: “In presenza di queste due novita’ il piano vaccinale andra’ riadattato, perche’ avremo due variabili importanti di cui possiamo prevedere un esito positivo”.