Demos, Ciani: residenza è diritto, non una concessione

Più informazioni su

Roma – “Noi abbiamo voluto porre l’attenzione sul fatto che quello che dovrebbe essere un diritto è diventato nel tempo una concessione. Oggi qui abbiamo avuto giuristi, avvocati, personalità di associazioni che da anni seguono questi aspetti e abbiamo voluto mettere a punto quello che l’amministrazione potrebbe fare.”

“C’è evidentemente un problema culturale su cui abbiamo voluto sottolineare alcune carenze negli ultimi anni e ci sono degli atti che vorremmo cambiare”. Lo ha detto il capogruppo di Demos, Paolo Ciani, che stamattina ha introdotto e moderato il dibattito ‘Residenza: diritto o concessione? Rimettere al centro la persona’ organizzato nella sala della Protomoteca del Campidoglio.

Uno in particolare, ha spiegato Ciani, “è quello relativo a via Modesta Valenti, l’indirizzo virtuale a cui dovrebbero essere iscritti a Roma i senza fissa dimora e che nel tempo invece è diventato un indirizzo a cui si sono rivolti tutti coloro che avevano difficoltà a iscriversi alla residenza.”

“C’è poi il tema di chi vive nelle occupazioni, con l’obiettivo di cambiare il decreto Lupi nella parte che riguarda l’iscrizione alla residenza, e ci sono anche tutti coloro che hanno difficoltà, come molti stranieri che vivono in affitto, spesso non regolari e che trovano difficoltà a far risultare il loro indirizzo effettivo”.

Tutto questo, ha sottolineato l’esponente di Demos, “deve trovare una composizione. Sono state avanzate proposte molto pragmatiche come un tavolo con gli assessorati competenti, il Servizio anagrafico, la Questura e la Prefettura. Alcune cose possiamo farle subito, altre possiamo farle nel tempo: l’importante è aver cominciato a porre questo tema”.

In merito al decreto Lupi, ha aggiunto Ciani, “la settimana prossima arriverà in Assemblea capitolina una mozione per chiedere una deroga per le persone in stato di fragilità, come minori o disabili. È assurdo che non si possa dichiarare la residenza nel luogo dove si vive, e la mozione è un primo atto politico per questo diritto.”

“A Roma ci sono circa 22mila persone iscritte a un registro virtuale quando i senza dimora sono 8mila, la residenza dovrebbe fotografare la realtà e quindi sarebbe importante anche in termini di sicurezza avere un quadro reale della situazione”, ha concluso il consigliere. (Agenzia Dire)

Più informazioni su