Dg San Camillo: da trapianti a ricoveri, retto al lockdown

Roma – Nonostante un lockdown e settimane difficili, in cui l’emergenza Covid e’ stata la priorita’, l’ospedale San Camillo di Roma “tiene” sul numero dei ricoveri e registra quasi lo stesso dato sui trapianti dello scorso anno. Da gennaio a ottobre 2020 ci sono stati 6.845 ricoveri ordinari in elezione e 9.243 ricoveri ordinari da Pronto soccorso.

“Sono numeri importanti, perche’ rispetto agli stessi mesi del 2019 la contrazione e’ soltanto del 22 per cento” ha detto, all’agenzia Dire, il direttore generale dell’ospedale San Camillo, Fabrizio d’Alba.

“Seppur faticando moltissimo, siamo riusciti a dare continuita’ alle attivita’ non strettamente Covid. Nonostante si parli soltanto del virus, i nostri operatori sono costantemente impegnati nel far si’ che anche le altre attivita’ vadano avanti. Quindi sono dati da leggere positivamente perche’ ottenuti con un lockdown di quasi tre mesi su dieci”.

Oggi che situazione c’e’ al San Camillo? “E’ una fase di maggiore tranquillita’. Gli accessi di pazienti Covid sono calati, in linea con la discesa della curva epidemica- ha spiegato d’Alba- Siamo in grado di garantire l’assorbimento di tutti e quindi invito i cittadini, dopo questa ritrovata normalita’, a mantere i comportamenti giusti per evitare la diffusione del virus”.

Per quanto riguarda i trapianti, nei primi dieci mesi dell’anno sono stati 54 quelli d’organo e 4 di tessuto oculare. “Lo scorso anno, nello stesso periodo, ci furono 62 trapianti, quindi e’ molto significativo che il gap sia solo di 4 trapianti”, ha sottolineato d’Alba.

“Questo vuol dire che il Covid non ci ha fermato su quel tipo di attivita’ che rappresenta il valore aggiunto di strutture come le nostre. La volonta’ e’ di continuare cosi’ anche per il futuro.”

“Vogliamo che permanga il doppio indirizzo di gestione in sicurezza di pazienti Covid e non Covid, ma tutto il sistema sanitario regionale si sta orientando sulla flessibilita’ dell’offerta. In attesa dell’arrivo del vaccino e sperando che la curva pandemica continui a scendere, e’ la strada giusta per organizzare il lavoro”.