Domani evento a Roma per festeggiare 35 anni Telefono Azzurro

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Roma – Trentacinque anni di ascolto, dialogo e intervento continuo a difesa dei diritti dei minori, accompagnandoli per mano fino ad oggi nell’universo online. E’ questa la promessa di Telefono Azzurro, che dalla sua nascita ha fornito un aiuto concreto, professionale e sensibile a bambini e adolescenti vittime di abusi e violenze, prendendo in carico oltre 120.000 casi in capo alle tre linee che Telefono Azzurro ad oggi gestisce.

L’impegno di Telefono Azzurro per celebrare i 35 anni dalla sua nascita parte domani con un incontro che si terrà a Roma presso il Centro Studi Americani in Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, dalle 10 alle 13 e sarà visibile in diretta streaming dal sito https://azzurro.it/ per parlare dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza insieme a coloro che da sempre sostengono la Fondazione.

Da 35 anni Telefono Azzurro è in ascolto di bambini e adolescenti, dando risposte concrete ed efficaci e diffondendo una cultura di tutela e rispetto. Un ascolto che nel tempo si è evoluto, passando dal telefono fino a tutti gli strumenti e i canali che la tecnologia e il mondo digitale ha messo a disposizione per parlare la lingua dei più giovani ed essere presente dove loro sono, dialogano, imparano e crescono.

L’associazione, fondata da Ernesto Caffo, professore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, opera grazie alla partecipazione di volontari, che insieme alle scuole e alle istituzioni, hanno messo in piedi e rafforzato una rete di ascolto, dialogo e intervento a difesa dei diritti dei minori.

Tra i temi toccati negli anni da parte di Telefono Azzurro: la lotta agli abusi, pedofilia, bullismo e cyberbullismo fino ad arrivare al sostegno ai bambini colpiti dai più recenti drammi sociali, come la guerra in Ucraina. Ad esempio, lo scorso 27 maggio Telefono Azzurro e Fondazione Child hanno organizzato, in collaborazione World Psychiatric Association, un incontro per sviluppare un piano di azione internazionale a tutela della salute mentale dei minori coinvolti nel conflitto ucraino.

“Attraverso l’ascolto, ogni giorno Telefono Azzurro è impegnato in prima linea nell’emergenza e nella difesa dei diritti dell’infanzia e adolescenza, dando risposte concrete ed efficaci e diffondendo una cultura di tutela e rispetto”, ha spiegato il professor Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro.

“L’ascolto è capacità di guardare avanti, di pre-vedere i problemi e i drammi prima che diventino tragedie mettendo in campo modelli nuovi di intervento e una capacità di fare rete con i diversi soggetti che possono offrire un aiuto concreto. Tutto questo significa, per noi, mettersi in ascolto. La scelta del ‘telefono’ oltre trent’anni fa, come simbolo e come nome, è un perenne richiamo costante al nostro dovere di essere accanto a chi vuole rompere il silenzio e avere un aiuto accanto”.

Nel 1990, anno in cui viene riconosciuto come ‘ente morale’ dall’allora capo dello Stato Francesco Cossiga, Telefono Azzurro adotta il numero gratuito nazionale 1678-48.048. A fine 1994 il telefono si abbrevia diventando l’attuale 1.96.96, gestito 24 ore su 24 da volontari e utilizzato fino ad oggi da bambini e adolescenti per le richieste di aiuto.

Dal 2003 viene attivato anche il 114, gestito per conto del ministero delle Pari opportunità, al quale si possono denunciare – oltre agli abusi – i contenuti violenti sui minori diffusi da Internet, Tv, radio e carta stampata.

Dal 2009 nasce il 116000, il Numero Unico Europeo per i Bambini Scomparsi, una linea che negli anni è servita sia come centro d’ascolto sia come centro di monitoraggio per ottenere un quadro della situazione attuale: secondo quello che emerge dal Dossier di Telefono Azzurro, nel 2021 oltre la metà dei casi gestiti (57%) dal 116000 ha riguardato casi di Missing Children in Migration. (Agenzia Dire)

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