Dopo bocciatura consulta Ptpr torna ini Aula, Valeriani: ora approvarlo

Roma – Cinque mesi dopo la bocciatura della Corte Costituzionale dell’atto dell’agosto 2019, il Piano paesistico territoriale della Regione Lazio ritorna nell’Assemblea della Pisana per l’approvazione. A 14 anni dall’ultimo Ptpr adottato ma senza l’ok del Consiglio, l’assessore all’Urbanistica del Lazio, Massimiliano Valeriani, ha portato in aula un testo blindato, frutto dell’accordo col ministero della Cultura.

“La sentenza della Corte costituzionale del novembre 2020 dichiaro’ decaduto il piano approvato dal Consiglio nell’agosto 2019 perche’ manco’ la copianificazione col Mic”, ha ricordato Valeriani riportando la memoria alle modifiche che vennero apportate al testo oggetto di accordo tra Regione e ministero e che portarono prima all’impugnativa del dicastero guidato da Dario Franceschini e poi alla bocciatura della Consulta.

“Non credo che abbiamo fatto un percorso sbagliato, perche’ la sovrapposizione tra competenze statali e regionali e’ un problema di natura politica che oltre di qua, anche in una discussione nazionale, ritengo debba essere ripreso- ha spiegato Valeriani- Sulla carta le regioni hanno una competenza sulla tutela paesaggistica, ma il dispositivo della sentenza dice con nettezza che la copianificazione e’ un principio intoccabile”.

In sostanza “e’ una pianificazione univoca perche’ il Consiglio regionale non ha la titolarita’ di modificare un’intesa precentemente raggiunta- ha sottolineato Valeriani- È un elemento non corretto ed e’ doveroso riprendere fuori da qui questa discussione, perche’ sarebbe piu’ giusto che questa competenza fosse ripresa interamente dallo Stato, altrimenti e’ complicato e infatti in quasi tutte le regioni i piani paesistici non si approvano”.

Restano dunque due strade davanti ai consiglieri regionali: “Approvare o bocciare questo Ptpr- ha sintetizzato Valeriani- Questo testo non si puo’ toccare. Non e’ possibile continuare col meccanismo di modifica unilaterale, tenendo presente che con la bocciatura si ricomincerebbe daccapo, manterremmo il nostro sistema economico e normativo con un vulnus preoccupante e’ si produrrebbe un danno ben peggiore rispetto ai benefici che qualcuno puo’ immaginare di apportare. Dobbiamo chiudere questa stagione di conflitto col Mic e farlo nel migliore modo possibile”.

Anche perche’ la sentenza della Corte Costituzionale “ha prodotto il fatto che sono scattate le norma di salvaguardia- ha concluso Valeriani- Nelle porzioni di territorio dove ci sono dei vincoli si puo’ fare solo ordinaria e straordinaria manutenzione. È tutto fermo e non ce lo possiamo permettere, perche’ troppo pericoloso rispetto alla fase economica che stiamo attraversando e abbiamo il dovere di chiudere questa vicenda. Per questo bisogna fare in fretta”.