Elezioni, FGC lancia appello ai giovani di Ingroia

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    Il Fronte della Gioventù Comunista, all’indomani delle elezioni politiche che vedono la sconfitta della sinistra radicale guidata da Ingroia e alla vigilia del primo congresso nazionale dell’organizzazione, che si terrà a Roma dall’otto al dieci di marzo, ha lanciato dalle pagine del sito nazionale un appello di unità a quei giovani che “con dedizione e spendendo tutte le loro forze hanno sostenuto la lista Ingroia, riponendo ancora una volta fiducia nei loro gruppi dirigenti”.  Secondo Alessandro Mustillo, segretario nazionale del FGC, “i risultati di queste elezioni presentano ancora una volta la fotografia del disastro della sinistra, parallelamente a quello ben più grave e profondo avvenuto nella società ed è arrivato il tempo di abbandonare ogni tattica opportunista che i gruppi dirigenti di Rifondazione e del PdCI hanno imposto in questi anni, per ricostruire le basi per una presenza comunista in iItalia”. La situazione italiana, spiega Mustillo, “ ci impone di abbandonare ogni temporeggiamento, ogni ipocrisia, ogni tentennamento e di buttarci da subito con tutte le nostre energie nella costruzione di un progetto credibile a partire dai giovani. Noi del Fronte -continua Mustillo- abbiamo costruito in questi mesi la nostra organizzazione in gran parte d’Italia: il nostro è il primo tentativo credibile di superare le divisioni di questi anni sulla base di una linea chiaramente rivoluzionaria, e siamo ben coscienti della nostra forza in questo quadro generale di distruzione delle forze della sinistra”. Interpellato infine in merito alle divergenze politiche tra il Fronte e la lista Ingroia, che di fatto hanno portato l’organizzazione comunista unitaria a scegliere la strada dell’astensione, Mustillo ha risposto: “noi abbiamo detto chiaramente che la pensavamo diversamente, ma questo non è il momento di fare polemiche. Le porte della nostra organizzazione saranno sempre aperte per tutti quei compagni e quelle compagne che, stufi dell’opportunismo e dell’assenza di prospettive politiche reali e del lavoro utile solo alla sopravvivenza dei gruppi dirigenti sconfitti, decideranno di lottare insieme a noi, per continuare a costruire insieme il Fronte e conquistare un’Italia socialista”.

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