Fdi, Figliomeni: pista ciclabile Tevere, Soprintendenza bacchetta Raggi

Roma – “Ricordiamo ancora le dichiarazioni degli Assessori Meleo e Calabrese che, in merito allo scempio perpetrato sul lungotevere, parlavano di ‘giudizi fuorvianti’ e di ‘rosiconi’ nei confronti di chi, come noi, aveva presentato mirate interrogazioni ed accessi agli atti.”

“Ebbene, la Soprintendenza di Stato Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma ha svegliato bruscamente i due Assessori stroncando solennemente la colata di asfalto gettata per la manutenzione della pista ciclopedonale sulla banchina del Tevere e chiedendo a Raggi e compagni di ricominciare da capo.”

“Una Caporetto incredibile poiche’ l’Ente di tutela statale ha statuito che e’ stata sbagliata la richiesta di nulla osta, sbagliata la descrizione dell’intervento che non e’ stata accompagnata da un progetto e da rilievi grafici e sbagliata e’ stata la realizzazione in quanto ‘le opere ricadono sia in ambito di tutela monumentale relativa ai ‘Muraglioni del Tevere’ all’interno del centro storico, sia in ambito di tutela paesaggistica’ e che, pertanto, questi vincoli avrebbero richiesto procedure ben precise che non sono state osservate.”

“In tutto cio’, tanto per non farci mancare nulla, ha altresi’ osservato che i lavori fino ad ora eseguiti sono veramente maldestri e presentano varie criticita’.”

“Dunque un fallimento completo della Amministrazione a guida Raggi che, con le colate d’asfalto in prossimita’ del Tevere, probabilmente voleva imitare il mitico Verdone nel film ‘Gallo Cedrone’. Ancora una volta, per l’incapacita’ dei grillini, la citta’ di Roma finisce coperta dal ridicolo. La domanda che ci poniamo, pero’, e’ chi paga per questi errori?”. Lo dichiara Francesco Figliomeni, consigliere di Fratelli d’Italia e vice presidente dell’Assemblea Capitolina.