Fdi: nostre proposte fase 2 per ritardi Regione Lazio

Roma – “Nella videoconferenza stampa di oggi, abbiamo illustrato le proposte di Fratelli d’Italia alla Regione Lazio per la riorganizzazione delle attivita’ economiche e sanitarie della Fase 2 e riassunto quanto fatto nel corso dell’emergenza Coronavirus, evidenziando criticita’ e ritardi di alcuni provvedimenti annunciati dalla giunta Zingaretti. Ribadiamo la necessita’ di riaprire al piu’ presto (nel rispetto delle norme di profilassi) l’Aula della Pisana, perche’ la congiuntura economica e l’organizzazione sanitaria della Fase 2 necessitano risposte efficaci ed immediate che la politica ha l’obbligo di fornire, indicando al piu’ presto puntuali interventi per la ripresa alla popolazione.”

“Sottolineiamo l’estrema lentezza del potere esecutivo del Lazio e l’inefficienza degli strumenti informatici utilizzati: dal blocco del portale farelazio.it che lascera’ senza prestito molte PMI, partite iva e professionisti che non hanno potuto inoltrare domanda, alle centinaia di migliaia di richieste CIG ancora inevase. Un quadro che attesta come, a due mesi e mezzo dall’inizio dell’emergenza, la Regione Lazio ancora non riesca a fare avere ad imprese e famiglie il sostegno economico per far riaprire le aziende e salvare i posti di lavoro, ma anche per consentire l’acquisto beni di prima necessita’.”

“Sempre sul tema delle misure economiche ricordiamo come le proposte da noi avanzate siano attente alle disponibilita’ del bilancio regionale e come Fdi abbia attivamente collaborato con la Giunta per trovare risorse necessarie, fornendo concreti suggerimenti anche per la semplificazione e riduzione della burocrazia. Un contributo importante e’ quello di evidenziare soluzioni a costo zero per aiutare gli imprenditori, a cominciare dagli stagionali come i Balneari per i quali proponiamo una proroga delle concessioni fino al 2033 per incentivare gli investimenti, la possibilita’ di restare aperti fuori stagione ed i voucher per i dipendenti stagionali”. Cosi’, in un comunicato, il Gruppo Consiliare alla Regione Lazio di Fratelli d’Italia.

“Per quanto concerne la ripresa delle attivita’ lavorative- ricorda la nota- tra quelle che devono ripartire subito c’e’ il comparto dell’edilizia gia’ in contrazione prima dell’emergenza ma la Regione e’ in forte ritardo sui protocolli sanitari specifici per i cantieri. Inoltre e’ urgente rilanciare i settori piu’ danneggiati dalle misure di contenimento del Covid19, per i quali si puo’ utilizzare il ‘tesoretto’ di 500 milioni di euro nella disponibilita’ della Regione, tra sospensione mutui e Fondi Europei non spesi, che vanno utilizzati per incrementare il Bonus Sociale per i piccoli operatori del Turismo e dell’indotto, (anche per quelli delle aree interne del Lazio) e per emettere un bando straordinario dedicato alle associazioni di Protezione Civile che stanno prodigando per aiutare la popolazione.”

“In materia di sanita’, per la Fase 2 riteniamo indispensabile ripristinare le attivita’ quotidiane nelle tante strutture ospedaliere che fino ad oggi hanno ospitato reparti Covid-19, sia come Hub che come Spoke, per consentire le attivita’ di cura delle altre patologie. Giudichiamo negativa- prosegue il comunicato- la strategia adottata dalla Regione Lazio di spalmare reparti Covid-19 su molti ospedali romani e del Lazio, e su strutture private accreditate, cosa che ha favorito l’aumento dei contagi tra il personale sanitario, ma anche provocato un forte impennata delle liste di attesa.”

“Parallelamente come piu’ volte suggerito da Fdi, vanno individuate 3 o 4 strutture ospedaliere dedicate esclusivamente al Covid-19, senza pero’ incidere sull’erogazione di tutti gli altri servizi sanitari, incrementando la sorveglianza e l’assistenza sanitaria domiciliare con la creazione di task force delle Asl in pieno collegamento e coordinamento con i medici di base, all’interno dei singoli distretti sanitari. In merito alla mancata erogazione dei contributi previsti per l’assistenza domiciliare alle persone in condizione di disabilita’ gravissima- conclude la nota- ci chiediamo perche’ la Regione Lazio non abbia verificato cio’ che stanno facendo i comuni con i soldi sulla disabilita’ che passano ai distretti.