Feto sepolto, Valente: se legge non prevede scelta donna, va cambiata

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Roma – “Marta, una donna che in seguito a un’interruzione terapeutica di gravidanza ha comunicato a chi di competenza di non voler procedere alla sepoltura del feto, ha trovato al cimitero Flaminio una croce bianca con il suo nome e cognome.”

“Una donna costretta ad interrompere la gravidanza in stato avanzato ha il diritto di sapere e decidere cosa succedera’ al feto. Ogni donna, specie se colpita da un dolore cosi’ forte (perche’ un aborto terapeutico non e’ una passeggiata) e’ una voce che deve essere ascoltata, rispettata e tutelata. Sempre”. Cosi’ su Facebook la senatrice Pd e presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul Femminicidio, Valeria Valente, sul caso di Marta, la donna che due giorni fa in un post pubblicato sul suo profilo Facebook aveva raccontato di aver interrotto la sua gravidanza qualche mese fa e di aver successivamente verificato che al cimitero Flaminio il feto era stato sepolto sotto una croce bianca su cui era indicato il suo nome, in violazione della sua privacy e senza il suo consenso.

“Se la legge o delle procedure prevedono che la donna non venga informata e quindi non abbia in fondo diritto di scelta, vanno cambiate- conclude Valente- Una croce bianca con il proprio nome e cognome in un cimitero e’ uno choc ed e’ una violenza per chi ha un vissuto e un sentire diverso”.

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