Fials Roma: D’Amato deve intervenire, a Umberto I oncologia ancora chiusa

Roma – “E’ ora che l’Amministrazione dell’Umberto I, provveda celermente a riaprire il reparto di Oncologia per i malati di tumore che necessitano di ricovero poiché, considerando la loro grave situazione di salute, sono costretti a rivolgersi ad altre strutture. Da mesi abbiamo fatto presente alla direzione ospedaliera questa inefficienza”.

Così in un comunicato la Segreteria provinciale Fials di Roma che precisa: “Era il 13 settembre 2019 quando, in presenza dell’assessore Alessio D’Amato, fu presentata la piattaforma unica del Polo Oncologico Sapienza che avrebbe dovuto garantire una piena tutela del malato oncologico, con condizione di maggiore fragilità psico-fisica rispetto ad altri soggetti malati, che si manifesta in particolare nel bisogno di assistenza in emergenza.”

“La rete assistenziale per i malati oncologici dovrebbe evitare la frammentazione assistenziale come avviene invece all’Umberto I dove l’assistenza oncologica viene erogata in numerosi edifici anche distanti tra loro: Palazzina di Radiologia al 1 e 3 piano, Palazzina di Ginecologia, Palazzina di Dermatologia, Palazzina ex Scree, con la Breast Unit in via di trasferimento presso l’Istituto G. Eastman”.

“Una simile parcellizzazione dei servizi non è utile a nessuno, benché meno al malato. La nostra sigla sindacale ha recentemente scritto ai vertici aziendali dell’Umberto I sul trasferimento della Breast Unit presso l’Istituto George Eastman chiedendo che le strutture non appartenenti alla rete assistenziale odontoiatrica siano riportate all’interno degli edifici dell’Umberto I. Il trasferimento della Breast Unit dall’Umberto I all’Eastman non ha ragion d’essere per nessuno.”

“Anzi- prosegue la Fials- aumenta i disagi per i malati e porta via tempo produttivo al personale sanitario nel fare avanti e indietro tra l’Eastman e il Policlinico. Vogliamo rammentare il DCA n. 584 del 15/12/2015 che prevede la salvaguardia e l’implementazione delle cure odontoiatriche a favore delle fasce di popolazione particolarmente fragili per vulnerabilità sanitaria e sociale, con particolare riferimento alle persone con disabilità ed età evolutiva da effettuarsi presso l’Eastman.”

“Ci chiediamo- conclude la Fials- come mai la clinica odontoiatrica dell’Università Sapienza non sia stata trasferita ancora nel presidio Eastman onde rispettare il decreto regionale, mentre vengono trasferiti all’Eastman Day Hospital e strutture ambulatoriali che nulla hanno a che vedere con le cure odontoiatriche, in palese violazione degli accordi internazionali tuttora vigenti. Il malato oncologico non è un pacco postale che può essere sballottato da una struttura all’altra”.