Fipe: impatto devastante con chiusura ristoranti fino a marzo

Roma – “Spero che questo possa essere smentito dai fatti e dai dati sanitari, perche’ avrebbe un impatto devastante per il settore. Solo a Roma e provincia per il periodo di Natale ci sara’ una perdita di 600 milioni di euro, che arriva a 2,7 miliardi a livello nazionale. La categoria e’ al limite”.

È questo, raccolto dall’agenzia Dire, il commento di Sergio Paolantoni, presidente della Fipe-Federazione italiana pubblici esercizi di Roma, alle parole dell’assessore regionale alla Sanita’, Alessio D’Amato, che ha annunciato la necessita’ di proseguire fino alla prossima primavera con le restrizioni anticontagio, tra cui la chiusura dei locali alle 18.

“Abbiamo sempre rispettato le normative e le regole precauzionali- aggiunge- speravamo che passato il Natale si potesse tornare a una semi-normalita’, invece dalle parole dell’assessore D’Amato sembriamo condannati a una semi-anormalita’.”

“Questa mattina ho sentito colleghi molto preoccupati che stanno paventando misure anche molto estreme, come i licenziamenti in massa. È una cosa che spero non avvenga, ma noi da marzo stiamo facendo sacrifici enormi, come tutta la popolazione, ma non capiamo perche’ i negozi possono stare aperti fino alle 21 e noi invece fino alle 18”.

Il presidente della Federazione che fa capo alla Confcommercio ricorda che durante il primo lockdown “siamo rimasti chiusi per 78 giorni, mentre da ottobre siamo costretti a chiudere alle 18, che vuol dire chiudere meta’ dell’attivita’, perche’ il delivery e’ soltanto un’illusione, non compensa le perdite. A livello nazionale, quest’anno sono andati persi 36 miliardi di euro.”

“Ma noi non siamo industria, non abbiamo modo di recuperare gli ordini. Un matrimonio rinviato puo’ essere perso per sempre, quelle perdite non verranno recuperate. Abbiamo fatto la nostra parte anche con l’orgoglio farla bene- dice infine Paolantoni- ma allora chiudessero tutti i negozi alle 18. Perche’ l’abbigliamento puo’ restare aperto fino alle 21 e noi dobbiamo chiudere tutto alle 18?”.