Fridays for Future: Raggi bocciata, sue misure insufficienti

Roma – I ragazzi di Fridays for future bocciano senza appello il Campidoglio sui temi dell’emergenza climatica. Alcuni degli attivisti del movimento ambientalista, insieme ai rappresentanti di Fare Verde, sono infatti intervenuti oggi in apertura della seduta tematica dell’Assemblea capitolina sul ‘climate change’, bollando sostanzialmente come insufficienti e inadeguate le politiche implementate a Roma dalla Giunta guidata dalla sindaca Virginia Raggi in materia di ambiente, lotta all’inquinamento e sostenibilita’.

La prima a intervenire e’ stata Marianna Panzarino di Friday for future, citando la mozione approvata lo scorso anno all’unanimita’ dall’Aula: “A un anno da quel voto dobbiamo registrare un’insufficienza delle misure messe in campo. Non mi dilunghero’ su tutti i punti, ma sui principali, che sono quelli di mobilita’ sostenibile, dei rifiuti e della questione idrica, noi non abbiamo visto nessun passo avanti fatto da Roma, anzi”, ha spiegato.

La giovane attivista ha poi rincarato la dose: “Dei 150 chilometri di piste ciclabili previsti dal piano straordinario della ciclabilita’ ne abbiamo visti solo 15. L’aumento della flotta Atac non e’ stato fatto con vetture elettriche, e questo implichera’ un ritardo del divieto di circolazione dei disel in citta’”.

E ancora: “Sull’ambito della raccolta differenziata la percentuale non e’ salita, ma addirittura alcune zone della citta’ e’ stato ridotto il porta a porta. Anche sul Paesc, il Piano d’azione sull’energia sostenibile e il clima, non ci siamo: ci era stato detto che sarebbe stato presentato ad agosto di quest’anno, ma cosi’ non e’ stato. Anche qui non possiamo non constatare una discrasia fra parole e fatti”.

I ragazzi di Fridays for future hanno quindi sottoposto al Campidoglio due richieste per ‘rimettersi in carreggiata’: “Chiediamo che il Paesc venga pubblicato entro un mese e che vengano istituiti gli osservatori permanenti: abbiamo bisogno di maggiore trasparenza sulla raccolta differenziata e abbiamo bisogno di ridiscutere con Acea la riparazione delle perdite. Senza Paesc non sappiamo quanto e cosa la nostra citta’ emette e quali sono gli interventi che possiamo mettere in atto per ridurle”

. Niente da fare, pero’, visto che il M5S ha subito messo le mani avanti: “Impossibile approvare il Paesc entro un mese, proveremo a farlo entro fine consiliatura”, la risposta del consigliere Roberto Di Palma. Federico Bonesi di Fare verde si e’ invece concentrato sull’efficientamento energetico degli edifici a Roma: “Abbiamo un problema di efficientamento degli immobili, in questa citta’ potremmo portare avanti una serie di iniziative che noi come Fare Verde abbiamo proposto gia’ molto tempo fa”, ha spiegato.

“Nel 2008, con un’idea nata dentro alla commissione Ambiente, riuscimmo a far sostituire le lampade dei semafori a incandescenza con lampade a led. Un progetto che porto’ a un risparmio di quasi 2 milioni e mezzo di euro l’anno tra consumi energetici e risparmi per riparazione.”

“Proponemmo di fare lo stesso con alcuni istituti scolastici, che dal punto di vista energetico sono un colabrodo. Pensammo un meccanismo per cui il risparmio energetico delle bollette sarebbe stato diviso tra il Comune di Roma e i singoli istituti. Un’idea che fu accolta benissimo, ma si areno’ nei gangli della burocrazia”.

Da allora, ha concluso Bonesi, “sono passati 15 anni e abbiamo piu’ sensibilita’ sull’argomento: abbiamo il conto termico, i contratti di rendimento energetico, ci sono gli ecobonus. Noi vorremmo che Roma ripartisse da li’, allargando il discorso per efficientare i propri immobili e dare il buon esempio a tutta Italia. In ogni Municipio potrebbero essere creati degli sportelli dedicati all’energia che facendo da intermediari con le aziende possano aiutare tutti a sfruttare questi bonus”.