Garante Infanzia Lazio: continuità didattica trascurata, si apre e chiuse solo in base a colore

Roma – “Da Garante e da padre non posso che accogliere favorevolmente la prospettiva piu’ che reale della riapertura delle scuole del Lazio, in particolare per i piu’ piccoli, a partire da martedi’ prossimo, con il ritorno in ‘arancione’.”

“Il colore della Regione, come sappiamo, dipende da una serie di parametri che nulla hanno a che vedere con il fattore scuola. Ancora non e’ chiaro quanto la presenza degli studenti a scuola incida sulla diffusione del virus.”

“E per questo continuo a richiedere i dati rilevati durante l’apertura scolastica. Occorre fare di tutto per tenerle aperte, garantendo il benessere psico-fisico dei ragazzi, senza trascurare la fondamentale necessita’ dell’attivita’ sportiva”. Questa l’opinione di Jacopo Marzetti, Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Lazio, raggiunto dall’agenzia Dire.

“Inoltre- spiega Marzetti- non posso non riscontrare che solo di venerdi’ pomeriggio sembra si sia decisivo se le scuole per i piu’ piccoli riapriranno. Questo crea problematiche per i ragazzi e per l’organizzazione delle famiglie, delle scuole e degli enti locali che mi auguro abbiano provveduto alla sanificazione delle aule delle scuole, cosi’ come previsto dalla legge”.

Secondo il Garante, inoltre, “per quanto il rientro possa essere valutato positivamente, stando alle valutazioni degli esperti, si rientra a scuola con le stesse problematiche e senza che ci sia una programmazione che vada a garantire il diritto allo studio a prescindere dal colore della Regione che, nella denegata ipotesi in cui dovesse variare nuovamente, con le regole attuali comporterebbe in automatico nuove chiusure con tutte le conseguenze del caso per i nostri ragazzi e per le famiglie.”

“In seconda analisi ritengo che si continua a chiudere tenendo conto di parametri che non hanno nulla a che vedere con la scuola e che spesso sono oggetto di posizioni discordanti.”

“Non e’ sufficiente, quindi, aprire e chiudere, oltre al colore noto che non vengono messe in campo tutte le azioni, tra l’altro anche quelle proposte da me, volte a garantire la riapertura ma anche la continuita’ didattica. Non si puo’ pensare che il diritto allo studio sia gestito con un on-off senza che ci siano azioni mirate che hanno l’obiettivo di tutelarlo”.

“Sebbene le mie proposte non siano state ancora accolte continuero’ a battermi affinche’ le regioni, in particolare la Regione Lazio che rientra nel mio ambito di competenza, propongano al Governo nuove prospettive con una reale organizzazione, facendo capire che le decisioni sulla scuola, considerata l’importanza del diritto allo studio e dell’attivita’ sportiva, devono essere basate su parametri differenti”, conclude il Garante.