Garante Infanzia Lazio: giovani necessitano di stabilità

Roma – “Va fatta una scelta concreta sulla riapertura. Se si decide di riaprire, a due giorni dall’inizio delle lezioni non si puo’ decidere di rimandare; se invece si decide di non aprire, non si puo’ pensare che ancora molti ragazzi non abbiano una connessione adeguata o un device. In questo modo si crea un problema organizzativo alle famiglie e si da’ un pessimo esempio ai ragazzi, che hanno bisogno di regole e stabilita’”.

Jacopo Marzetti, avvocato e Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Lazio, interviene a seguito della decisione del governo di posticipare l’apertura delle scuole superiori dal 7 all’11 gennaio.

“Sono stato tra i primi a chiedere, all’inizio della pandemia, che le scuole fossero subito chiuse, perche’ avevamo il dovere di mettere al sicuro i nostri ragazzi quando molte forze politiche sottovalutano il tema”, aggiunge Marzetti, intervistato dall’agenzia di stampa Dire.

“A quasi un anno dalla prima fase, c’e’ una totale disorganizzazione che sta portando a una difficolta’ oggettiva sia per le famiglie che per i ragazzi”.

Il rischio, per il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Lazio, e’ quello di creare un disagio sociale nei giovani che “da quasi un anno non possono frequentare la scuola in presenza e non possono fare attivita’ sportive”, continua Marzetti.

“Sono fortemente preoccupato perche’ questa mancanza di chiarezza potrebbe ingenerare effetti negativi per i nostri ragazzi, anche dal punto di vista sociale”.