Giannini: su mascherine sciacallaggio Governo, Arcuri deve dimettersi

Roma – “La storiella delle mascherine a 50 centesimi da acquistare nelle farmacie sta assumendo contorni grotteschi ed e’ arrivato il momento di sbugiardare il commissario di governo Domenico Arcuri che continua ad ergersi a paladino di una causa contro l’intera categoria che non trova eguali in tutta Europa. Anziche’ continuare a definire profittatori i farmacisti, oltre a tenere a mente che nel pieno dell’emergenza hanno pagato con 17 vittime e oltre mille infettati proprio per via della mascherine che mancavano del tutto anche per chi si trovava in prima linea come loro, dovrebbe avere la dignita’ di spiegare la serie di ‘papocchi’ che il governo Conte continua ad inanellare da almeno un mese a questa parte proprio su quest’ultime.”

“Puo’ spiegarci l’arrogante commissario Arcuri come si possano vendere a 50 centesimi se, a oggi, con il 22% dell’Iva a cui lo Stato non rinuncia pur essendo considerato ormai un bene di prima necessita’, il costo finale ammonti a 61 centesimi? Ma soprattutto: puo’ lo stesso rappresentante di governo spiegare perche’ a due settimane dall’accordo le famose mascherine della Protezione Civile, quelle destinate alla vendita a 50 centesimi, se arrivano, arrivano col contagocce? Non sara’ forse per i margini troppo bassi per chi le produce e per chi le importa, che ovviamente preferisce ‘dirottarle’ verso altri Paesi come la Spagna, dove il prezzo finale delle mascherine e’ stato fissato a circa 1 euro?.”

“Arcuri si dimetta per aver offeso e fatto sciacallaggio nei confronti di una intera categoria che insieme a medici e infermieri ha sostenuto l’Italia nel momento piu’ grave della crisi, arrivando perfino a dire che le mascherine piu’ economiche venivano ‘insabbiate’ anziche’ ammettere che la speculazione era a monte della filiera e che chi governa il paese vuole continuare a incassare il 22% di Iva”. Cosi’ in un comunicato il consigliere della Lega alla Regione Lazio, Daniele Giannini, membro della commissione Sanita’.