Greenpeace: bene bando Euro 3, ma servono misure per garantire transizione cittadini

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Roma – «Il bando dei diesel Euro 3 dall’anello ferroviario di Roma è certamente un passo nella giusta direzione per permettere ai cittadini di respirare aria pulita e contribuire a una città più vivibile, più salutare e con meno emissioni. Ma questo provvedimento avrà un effetto quasi nullo se non inquadrato in un percorso concreto per arrivare al bando totale dei diesel dal centro storico della Capitale entro il 2024, come annunciato dalla sindaca Raggi a febbraio dello scorso anno. Questo percorso, che porterà tra le altre cose a migliorare la qualità dell’aria che tutti noi respiriamo, dovrà essere necessariamente accompagnato da provvedimenti utili a rinnovare non solo il settore della mobilità, ma in generale l’uso degli spazi urbani, per una maggiore vivibilità e salubrità».

 

Così Federico Spadini, della campagna Trasporti di Greenpeace Italia, commenta l’entrata in vigore del provvedimento che sancisce il bando della circolazione dei diesel Euro3 all’interno dell’anello ferroviario della Capitale.

 

«Al momento non si sa come l’amministrazione comunale intenda davvero arrivare al bando dei diesel nel 2024, e ciò mette a rischio la possibilità di raggiungere l’obiettivo», continua Spadini. «Chiediamo quindi che venga condivisa pubblicamente la roadmap completa di questo percorso, e che vengano al contempo attuate misure per favorire forme di mobilità alternativa per i cittadini e per chi si muove a Roma».

 

Le misurazioni di ARPA Lazio riportano che quest’anno quasi tutte le centraline della città hanno registrato una media di concentrazione di biossido di azoto (NO2) più alta della soglia di 20μg/m³ stabilita dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). L’NO2 è tra le principali sostanze inquinanti nell’aria delle città italiane, e proviene soprattutto dai motori diesel. A Roma ogni anno sono 120 le morti premature riconducibili a biossido di azoto.

 

Il settore dei trasporti riveste un ruolo essenziale sia per risolvere il problema della qualità dell’aria che per affrontare l’urgente sfida dell’emergenza climatica. Per questo Greenpeace sostiene una rivoluzione della mobilità, a partire da quella urbana, che veda meno auto private in circolazione, trasporti pubblici efficienti, veicoli elettrici alimentati da energia 100 per cento rinnovabile, più servizi per la mobilità condivisa e persone che si spostano a piedi e in bicicletta in sicurezza.

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