Grippo: commissione sanità Regione Lazio deve discutere leggi Pet Therapy-Disabilità

Roma – “La commissione Sanita’ della Regione Lazio deve incardinare il prima possibile le proposte di legge sulla Pet Therapy e sulla disabilita’, ci sono molti cittadini che ci sollecitano affinche’ questo avvenga”. E’ l’appello della consigliera regionale del centrosinistra, Valentina Grippo, nel corso di un’intervista all’agenzia Dire.

“La legge sulla Pet Therapy riprende normative analoghe di altre regioni, in particolare del Trentino Alto Adige che su questi temi di sperimentazione in ambito socio-assistenziale e’ molto avanti, e norma tutti gli interventi volti ad affrontare alcune patologie, dalle disabilita’ gravi alle problematiche psichiche ai temi riabilitativi, attraverso terapie che prevedono attivita’ di varia natura con animali: con i cuccioli di cani e gatto piuttosto che l’ippoterapia”, ha spiegato Grippo.

“La legge nasce da una parte dal dato di un’esperienza consolidata in questo settore, ci sono associazioni e strutture sanitarie molto avanti, mentre dall’altra e’ evidente che non si puo’ lasciare all’improvvisazione una questione cosi’ delicata e quindi pone dei paletti, anche se non troppo rigidi, verso chi opera e nello stresso tempo garantisce i pazienti con adeguate certificazioni su chi opera con persone in una situazione di fragilita’”.

Per la stesura di questo testo, Grippo ha lavorato insieme al consigliere regionale del Pd, Eugenio Patane’: “L’ho depositato diverso tempo fa ma il suo esame in commissione ha subito una battuta d’arresto a causa dell’emergenza Covid- ha aggiunto Grippo- Tutti coloro che sono interessati ad avere presto questa normativa si devono unire a me in questa battaglia perche’ non e’ un tema secondario ma una delle prime cose che dobbiamo dare i cittadini”.

Non solo Per Therapy: “Questa normativa e’ particolarmente importante insieme a quella della legge quadro sulla disabilita’, perche’ mi accorgo sempre di piu’ che il tema delle persone disabili non puo’ essere affrontato solo in termini emergenziali e sanitari- ha continuato Grippo- Abbiamo a che fare con persone che devono vivere, andare a scuola, divertirsi, riabilitarsi convivendo con questa complessita’ ma non possiamo pensare che una persona che ha una disabilita’ coincida col problema che ha e quindi non possa vivere una vita normale. Questo significa che la vita delle persone disabili deve essere presa in carico in modo serio”.

In questo senso, Grippo ha citato un esempio: “Mi ha scritto recentemente una persona che vive su una sedia a rotelle, denunciando il fatto di essere stato tre ore sotto il sole per rinnovare la sua patente speciale. Ho scritto subito alla Asl Roma 1 perche’ non mi capacito che possano accadere queste cose. E’ possibile che ci troviamo in una situazione in cui a una persona che si trova in una situazione di difficolta’, per la quale gia’ dovrebbe ricevere tutto a domicilio, e perdipiu’ durante questa emergenza Covid, nella quale dovremmo fare muovere le persone il meno possibile, chiediamo di usufruire di un servizio dovuto in maniera cosi’ frammentata? Ecco perche’ serve la legge sulla disabilita’”.

Perche’ la commissione tarda a incardinare queste due proposte di legge? “Si sta verificando una situazione simile a cio’ che succede sulla scuola. Mentre di alcune priorita’ siamo tutti consapevoli, come l’economia e la sanita’, ci sono altri temi che ci permettiamo di pensare siano minori: la scuola, la formazione, la qualita’ della vita di chi ha qualche fragilita’ in piu’- ha concluso Grippo- Invece no, quelli diventano ancora piu’ importanti nelle fasi emergenziali”.