Il ricordo di Joe Petrosino: in Campidoglio commemorazione eroe antimafia foto

Roma – A Roma a Palazzo Senatorio e’ stato il giorno del ricordo di Joe Petrosino, poliziotto italo americano, precursore della lotta alla mafia, delle operazioni sotto copertura e ucciso proprio per mano mafiosa a Palermo 110 anni fa. L’Aula Giulio Cesare, presieduta da Marcello De Vito, ha ospitato per l’occasione i membri dell’associazione Joe Petrosino New York che hanno incontrato gli studenti degli istituti romani e hanno risposto alle loro domande. Tanti i temi affrontati, dai risultati della lotta alla mafia sia in Italia che negli States allo stato di salute della stessa e ai legami, da sempre attivi, delle organizzazioni dei due Paesi. E ancora, la connessione tra mafia e politica da cui e’ scaturita, ad esempio, la trattativa Stato-Mafia.

Tra gli ospiti presenti, il presidente dell’associazioe Joe Petrosino, Robert Fonti, e la sua vice, Vita Scaturro, il magistrato Giacomo Ebner e il presidente della commissione bicamerale Antimafia, Nicola Morra. “Celebrare una figura eroica come quella di Joe Petrosino, a 110 anni dall’uccisione a Palermo- ha detto De Vito- in una delle sedi piu’ importanti per la vita politica della citta’ e’ davvero significativo. In quest’Aula – mi rivolgo a voi ragazzi – vengono prese decisioni, discussi atti, delineati indirizzi politici che impattano sulla vita dei cittadini. E tutto cio’ che avviene qui dentro deve avvenire all’insegna della legalita’, l’unica stella polare che deve sempre accompagnare il nostro cammino dentro e fuori le Istituzioni. I fatti di cronaca ci dimostrano che non sempre viene seguito un percorso virtuoso nelle sedi istituzionali, ma che le infiltrazioni della criminalita’ sono talmente capillari da condizionare le scelte di politici e imprenditori, a scapito della collettivita’”.

“Ricordare insieme Petrosino- ha aggiunto- equivale a condannare fermamente la mafia, una mafia che non e’ piu’ come la ‘Black hand’ combattuta in America oltre un secolo fa dall’agente italiano, ma un’organizzazione complessa che spesso e’ anche difficilmente riconoscibile, molto piu’ vicina a noi di quanto pensiamo. Solo insieme possiamo far prevalere il senso dello Stato, possiamo affermare con convinzione il principio di legalita’ e sconfiggere la mafia”.
“Arginare i fenomeni mafiosi e’ un dovere di tutti quanti noi- ha aggiunto Morra- Le mafie proliferano anche perche’ ci si gira dall’altra parte, perche’ in tanti contesti c’e’ la ‘mafiosita” che lo permette. ‘Mafiosita” e’ anche accettare i fenomeni di bullismo che passano davanti ai nostri occhi. E’ nostro dovere di cittadini tutelare e difendere i piu’ deboli”.