Il TAR del Lazio accoglie la class action del Codacons contro il gioco d’azzardo compulsivo

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    Il TAR del Lazio accoglie la class action del Codacons contro il gioco d’azzardo compulsivo

    Pandolfi (Municipio Roma XX): “Problema sociale da non sottovalutare che coinvolge un milione e mezzo di italiani. Troppe le case da gioco nel XX Municipio”

    Il Tar del Lazio accoglie la class action del Codacons sulle ludopatie, o gioco d’azzardo compulsivo, una vera e propria patologia, che, in base ai dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) coinvolge il 3% della popolazione adulta, ovvero un milione e mezzo di italiani.

    Il pericolo sociale costituito dal gioco d’azzardo compulsivo era già stato denunciato circa un anno fa da Giuliano Pandolfi, Presidente della Commissione Consigliare per le Politiche Sociali del Municipio Roma XX, tra i municipi con la maggior concentrazione di case da gioco.

    “Nonostante la legge n.220 del 2011 prevedesse l’emanazione di linee d’azione per la prevenzione, il contrasto e il recupero di fenomeni di ludopatia conseguente a gioco compulsivo, ad oggi continuava a persistere un vuoto normativo – Ha dichiarato Pandolfi – Lo scorso anno ho dato il via ad una battaglia per colmare questa mancanza, almeno per quanto riguarda il nostro territorio, lavorando con la Commissione Commercio alla stesura di specifiche norme regolamentari che ne disciplinassero l’esercizio, sia a tutela della normale vita cittadina, sia per i rischi a cui le famiglie vengono esposte a causa del proliferare del gioco d’azzardo. Le ludopatie costituiscono un problema sociale da non sottovalutare, soprattutto se si considera l’elevato numero di case da gioco nel nostro Municipio. Solo parlando di Slot Room di una certa grandezza, il 10% di tutte quelle presenti a Roma si trova proprio qui. Servono regole e limiti per i luoghi del gioco, in quanto generano dipendenza e indebitamento.  Ringrazio il Codacons per questa importante vittoria, e mi auguro di vedere ben presto dei risultati concreti.”

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