In Campidoglio arriva piattaforma Hubquarter

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Roma – Il luogo di lavoro del futuro non sarà più né il vecchio ufficio né la scrivania di casa, ma l’intera città. È l’obiettivo del progetto HUBQUARTER, che mira ad una “terza via”, quella della condivisione di spazi ed immobili già esistenti dunque attraverso la sharing economy permettendo a ciascuno di scegliere dove andare a lavorare, abbattendo così spostamenti, difficoltà logistiche e costi gestionali per le aziende. Un progetto sperimentale, presentato questo pomeriggio in Campidoglio da Daniele Di Fausto, CEO di eFM e Founder di Venture Thinking, nel corso della tavola rotonda “Roma a portata di mano: la città dei 15 minuti”, presso la Sala della Protomoteca del Comune di Roma, alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri e di numerose aziende e associazioni.

“In Italia- sottolinea Di Fausto- abbiamo 7 milioni di uffici privati, e 39 milioni di uffici pubblici, ma il 70% è inutilizzato. Se portassimo questi spazi pubblici anche al doppio del livello di efficienza raggiunto dal privato (13 metri a postazione) e ad una rotazione di due giorni a settimana (come avviene per le aziende), potremmo raggiungere oltre 20 miliardi di euro di risparmio sui costi operativi e di gestione (40 miliardi considerando il costo of carry, essendo la maggioranza degli immobili pubblici di proprietà)”.

“L’idea- continua Di Fausto- è quella di creare una soluzione congiunta pubblico-privato che riesca a connettere sul territorio 1 milione di postazioni di lavoro e renderle accessibili ai cittadini. In questo modo, il progetto HUBQUARTER avrebbe un impatto diretto in termini di valore generato: 3,6 miliardi di risparmi per le aziende pubbliche e private, 29 miliardi di maggiore produttività e life integration per le persone.”

“Infine, grazie alla riduzione di CO2, e all’impatto su welfare e sviluppo dei servizi locali, il valore di ritorno sociale per le città coinvolte dalla rete Hubquarter sarebbe di 7,5 miliardi. HUBQUARTER è il progetto che, grazie al PNRR, può ripopolare il territorio e creare una modalità di vita più sostenibile per l’economia, per la società e per lo sviluppo dei territori locali. Lavoriamo per connettere l’esistente e non per costruire nuovo cemento”. La sperimentazione è già partita nell’ultimo anno.

“Per prima cosa, abbiamo iniziato con la progettazione e l’adeguamento di spazi di lavoro in tutto il mondo compatibili con il nostro modello, operando su quasi 100 milioni di metri quadri, per circa 100mila persone- spiega Daniele Di Fausto. Una seconda sperimentazione è avvenuta nell’ambito di SmartAlliace, progetto del Consorzio Elis (sotto la presidenza di Walter Ruffinoni), con l’utilizzo della piattaforma tecnologica HUBQUARTER, in 7 palestre relazionali in tutta Italia- dove circa 300 professionisti di oltre 30 aziende hanno testato un nuovo modo di vivere il lavoro e lo spazio».

Un terzo stream di sperimentazione, al fianco di Giordano Fatali e CEO For Life, riguarda il dialogo tra istituzioni e aziende e vede l’apertura di un HUBQUARTER dedicato al PNRR recuperato all’interno di un immobile dismesso con un tavolo di lavoro permanente con sede a piazza Montecitorio, riaffermando così il principio per noi determinante di riconvertire l’esistente”. Una città più sostenibile, una città di prossimità e una città attenta ai singoli quartieri i temi centrali della discussione in Campidoglio con docenti e addetti ai lavori di fama internazionale.

“Gestendo già 1 milione di posti di lavoro in tutto il mondo- sottolinea Di Fausto- la nostra piattaforma è in grado di avvicinare la città ai cittadini che la abitano, permettendo davvero di raggiunge “in 15 minuti” qualsiasi luogo”.

“Immaginiamo- spiega Di Fausto- che anche a Roma ciascuno di noi possa scegliere il proprio luogo di lavoro, diverso ogni giorno. Che sia dipendente di un’azienda o freelance, possa decidere di lavorare in un museo, negli uffici del proprio quartiere, sul lungomare o in centro città. E che ognuno di questi spazi sia accessibile perché tutta l’infrastruttura immobiliare del Paese è collegata e connessa, con migliaia di touch point aperti alla comunità”.

La piattaforma HUBQUARTER, infatti, consente di ritracciare gli spazi – mappati e connessi – prenotarli con lo specifico setting richiesto, renderli accessibili e sicuri con una chiave digitale e infine misurarne e organizzarne i flussi per ottimizzare l’utilizzo.

Il progetto è già stato presentato a istituzioni quali Commissione Europea, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Ministero per le Politiche Giovanili; a università come IESE, Università Campus Bio-Medico di Roma e ha già coinvolto oltre 50 CEO- tra i quali quelli di Toyota, Roche, Eni Gas e Luce, Alleanza Assicurazione e tanti altri – ed è stato declinato all’interno delle sei missioni del Pnrr.

“Ad oggi- conclude Di Fausto- stimiamo che il progetto abbia la possibilità di accedere a più del 25% dei fondi complessivi del Pnrr, con una ricaduta in termini di SDGs di ben 10 obiettivi su 17”. (Agenzia Dire)

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