In magazine Bambin Gesù consigli per evitare rischi dal web

Roma, 30 dic. – “A causa del coronavirus il tempo trascorso davanti a uno schermo e’ sensibilmente aumentato. Nel nuovo numero di ‘A Scuola di salute’ i consigli per sfruttare al meglio il web e i suoi strumenti, evitandone i rischi”. Lo scrive in una nota l’ospedale Bambin Gesu’.

“Didattica a distanza, social media e videogiochi- spiega la nota- Durante l’emergenza Coronavirus, il tempo che bambini e ragazzi trascorrono davanti agli schermi e in rete e’ sensibilmente aumentato. In che modo la tecnologia influenza la vita di bambini e ragazzi? Nel nuovo numero di ‘A Scuola di salute’, il magazine digitale a cura dell’Istituto per la Salute del Bambino Gesu’, diretto dal Alberto G. Ugazio, gli esperti dell’Ospedale si propongono di aiutare genitori e insegnanti a essere consapevoli di regole e caratteristiche della rete e dello spazio digitale per sfruttare il web per le sue caratteristiche migliori, evitando i rischi connessi all’uso di queste piattaforme”.

“Bambini e ragazzi- continua la nota- anche in mancanza di un ritrovo come la scuola, hanno trasferito buona parte della loro socialita’ sul web, attraverso social network e piattaforme di messaggistica istantanea. Secondo un recente report del Parlamento Europeo, la crescita dell’uso degli strumenti digitali per stare insieme agli altri puo’ pero’ avere conseguenze negative: in primo luogo, la possibile perdita di alcune relazioni e la sostituzione di relazioni esistenti.”

“In altre parole, rifugiarsi negli strumenti digitali per stare con gli altri, potrebbe portare bambini e adolescenti a trascurare gli affetti di tutti i giorni, per esempio con i familiari o con gli amici piu’ vicini a casa. Non solo. Secondo alcuni studi l’uso dei social network puo’ portare a sensazioni di isolamento e solitudine negli adolescenti”.

“Numerose ricerche- specifica la nota- hanno dimostrato come i videogiochi, soprattutto se usati la sera, possano peggiorare la qualita’ e la durata del sonno, e di conseguenza possano avere un effetto negativo anche sui risultati scolastici. Piu’ recentemente i ricercatori si sono focalizzati sull’effetto dei videogiochi sull’aggressivita’.”

“Anche in questo caso, quasi tutti gli studi hanno mostrato che chi gioca a videogiochi violenti tende ad avere dei comportamenti violenti. Non tutti i videogiochi, pero’, sono uguali. Alcuni, inclusi quelli che si giocano prevalentemente online, possono anche stimolare delle competenze positive ed utili: la cooperazione, il lavoro di squadra, la condivisione, la capacita’ di risolvere i problemi, e anche le capacita’ empatiche. Sta ai genitori seguire il bambino nella scelta e nell’uso dei videogiochi”.

“Secondo un recente studio britannico- sottolinea la nota del Bambin Gesu’- si passano tra televisione, console per i videogame, smartphone e pc fino a 13 ore al giorno, quasi due terzi del tempo di veglia. Il distanziamento fisico ha inoltre aumentato la necessita’ di utilizzare la rete anche per lavorare o, nel caso dei piu’ piccoli, andare a scuola, socializzare e passare il tempo. La visione delle piattaforme di intrattenimento online, per esempio, viene spesso utilizzata per contrastare la noia che i bambini e i ragazzi provano nel trascorrere tutto il giorno in casa.”

“Per i piu’ piccoli, tuttavia, non sempre annoiarsi e’ negativo. Secondo una serie di studi pubblicati negli ultimi anni, la noia e’ un momento di crescita, che favorisce, tra le altre cose, lo sviluppo dell’immaginazione. Annoiarsi e’ come dedicare del tempo solo a se’ stessi e stimola a trovare soluzioni creative per inventarsi qualcosa da fare, da soli o insieme a genitori e fratelli”.

“Secondo l’Unesco- conclude la nota- sono circa un miliardo gli studenti costretti a casa dall’emergenza Covid-19. Si e’ quindi reso necessario attivare su larga scala gli strumenti per la didattica on-line o a distanza. Pur rappresentando una risorsa enorme per un grandissimo numero di persone, specie in quelle parti del mondo dove altrimenti non avrebbero accesso all’istruzione, la migliore DAD non sara’ comunque mai in grado di sostituire l’insegnamento in presenza.”

“Se grazie a Internet e alla tecnologia del web bambini e giovani hanno a disposizione molte opportunita’ di conoscenza e apprendimento, oltre che di socializzazione e divertimento, compito essenziale degli insegnanti e’ educare la loro consapevolezza critica e la capacita’ di selezionare le fonti, cercando comunque sempre di integrare questi nuovi preziosi strumenti con le risorse dell’insegnamento tradizionale”.