Ippolito: emergenza e piano vaccini, bene Regione Lazio

Roma – “Siamo giunti al termine di un anno straordinario ed erano 100 anni che non ci trovavamo di fronte ad una situazione simile. E devo dare atto al Paese e alla Regione Lazio di aver fatto fronte in fretta all’emergenza. Il 6 novembre e’ stato fatto uno studio di confronto tra il Covid-19 e l’influenza pandemica e quella stagionale: ebbene la percentuale di morti per il Covid e’ tre volte piu’ alta, doppia la percentuale di ricoveri in terapia intensiva, e servono 3,6 volte di piu’ dei ventilatori respiratori.”

“Inoltre questa malattia, nei casi severi, non puo’ essere gestita a casa. Al tempo stesso stiamo lavorando affinche’ non si arrivi nella condizione di ricorrere all’ospedalizzazione. Sul fatto che abbiamo piu’ morti rispetto a tanti altri paesi, c’e’ sicuramente da ricordare che siamo un paese con piu’ anziani, ma abbiamo anche visto che ci sono diversi giovani che finiscono in ospedale: con la differenza che i pazienti anziani hanno piu’ chance di finire in terapia intensiva”. Lo ha dichiarato in un lungo intervento, il direttore dell’istituto Spallanzani, Giuseppe Ippolito, intervenendo alla presentazione del piano vaccini della Regione Lazio.

“Il nostro Paese ha quasi raddoppiare i posti in intensiva ma non ha avuto modo di aumentare in altrettanta misura il numero degli anestesisti, che certamente non potevano essere assorbiti al sistema dopo anni di prosciugamento delle risorse umane nella sanità”, ha detto ancora Ippolito.

“A livello complessivo non si e’ riusciti, da subito e con efficacia, ad attivare un sistema di gestione dell’emergenza, in Regione Lazio tuttavia si e’ riusciti a farlo.”

“Dobbiamo considerare la bassissima incidenza dell’influenza una fortuna, anche se la gestione del Covid che ha soppiantato il virus stagionale. Nei mesi a venire pero’, abbiamo ancora bisogno di capire come gestire la popolazione giovanile, che non e’ stata inclusa nella sperimentazione iniziale del vaccino; stessa estrema attenzione dovremmo averla ancora per le persone anziane”.

Ancora Ippolito: “Le classi di priorita’ per la somministrazione del vaccino prevedono l’inoculazione del siero subito agli operatori a stretto contatto con i pazienti e dopo agli operatori sanitari a minor contatto. Sono quindi d’accordo con quanto detto da un medico di Napoli che ha considerato il vaccino fatto dal Presidente della Regione Campania De Luca come una dose sottratta a lui.”

“Per quanto riguarda le terapie, siamo focalizzati sostanzialmente sulla categoria dei cortisonici; mentre gli anticorpi monoclonali saranno a disposizione degli operatori sanitari che non possono vaccinarsi e ancora per la popolazione fragile, immunocompressa e non in grado di tollerare il vaccino.”

“C’e’ una rivista che ogni giorno sta denunciando le frodi sulla vendita di farmaci che non sono provati come efficaci: e’ il New York Times. Importante l’aspetto etico nella campagna vaccinale, pensiamo alla decisione della Germania di acquisire ulteriori milioni di dosi a fronte dell’accordo comune europeo”.

Per quanto riguarda la Regione Lazio, “molto bene i piani di gestione dell’emergenza, che e’ molto piu’ convincente di quello nazionale; altrettanto dicasi per l’uso incrementale dei tamponi sul territorio regionale. Globalmente, e’ straordinario iniziare a leggere i numeri del vaccino, ovvero coloro che hanno gia’ preso il siero: 4,3 milioni di vaccinati nel mondo, con un 5% della popolazione israeliana gia’ sottoposta alla somministrazione, e un’evidenza mondiale di tre casi di shock anafilattico.”

“Un evento che ha coinvolto tre persone, un numero esiguo rispetto ai milioni di sieri somministrati, e che pero’ e’ stato cavalcato dai media. Il vaccino sara’ comunque uno strumento efficace, il miglior beneficio possibile, una ver speranza in questa condizione globale.”

“Un ultimo commento voglio destinarlo alla variante cosiddetta inglese: non circola da oggi, ma persino dalla fine di agosto e che abbiamo importato dalla Spagna. Il fatto che questa variante non abbia generato un aumento del numero dei morti e’ sicuramente un dato rassicurante, se guardiamo ai dati inglesi, dove la variante e’ circolata con piu’ intensita’”.

Conclude: “Non tutte le mutazioni in ogni caso sono pericolose, tuttavia dobbiamo riprendere a sequenziare maggiormente il Dna dei virus: in Italia siamo a 180mila sequenze, adesso serve che riprendiamo a fare ricerca, non solo tamponi, per poter sequenziare il piu’ possibile le mutazioni dei virus.”

“La tutela nei confronti dei nostri animali vieta che noi possiamo fare sperimentazioni sui gatti, soprattutto, che peraltro sarebbero i piu’ adatti. Ancora sulle terapie: non esistono solo i monoclonali di cui gia’ si e’ data notizia, ma anche altri di cui vi daremo conto nei prossimi giorni. Come i vaccini, anche i monoclonali possono essere diversi e validi. In conclusione dobbiamo muoverci dall’emergenza alla ricerca”.