La Corte di Cassazione ha assolto Maurizio Venafro

Più informazioni su

L’ex capo Gabinetto Regione Lazio era stato condannato in appello a un anno con pena sospesa

La Corte di Cassazione ha assolto l’ex capo di Gabinetto della Regione Lazio Maurizio Venafro, accusato di turbativa d’asta e condannato a maggio 2019 in secondo grado a un anno con pena sospesa nell’ambito di uno dei filoni del processo Mafia Capitale.

I giudici di piazza Cavour hanno disposto inoltre un nuovo processo per Mario Monge, dirigente della cooperativa Sol.Co., condannato a un anno e 4 mesi.

L’ex braccio destro di Nicola Zingaretti era stato già assolto in primo grado con formula piena.

I fatti contestati si riferivano all’affidamento della gara d’appalto per l’assegnazione del servizio Cup della Regione Lazio nel 2014.

“L’assoluzione di Maurizio Venafro, capo di gabinetto del presidente della Regione Lazio Zingaretti, pone fine a un calvario giudiziario durato sei anni e restituisce onore ad una persona buona e onesta. Forza Maurizio!”.

Lo dice in una nota Francesco Giro, senatore di Forza Italia.

Venafro – assolto dalla Corte di Cassazione – era accusato di turbativa d’asta ed era stato condannato a maggio 2019 in secondo grado a un anno con pena sospesa nell’ambito di uno dei filoni del processo Mafia Capitale.

“Cassazione assolve con formula piena Maurizio Venafro per non aver commesso il fatto su filone di indagine Cup inchiesta Mafia Capitale. Ennesimo caso di malagiustizia, ennesima distruzione della vita di un cittadino, ennesimo danno alla società e alla politica. Qualcuno pagherà?”.

Lo scrive su Twitter il deputato di Italia Viva, Michele Anzaldi. Venafro, ex capo di gabinetto della Regione Lazio assolto dalla Corte di Cassazione.

Più informazioni su