Lega: Roma Nord preso in ginocchio, siamo quasi al collasso

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Roma – Queste le parole della Lega, in merito alla situazione della stazione metro Baldo Degli Ubaldi, la quale chiuderà per circa tre mesi al fine di permettere i lavori di manutenzione ventennale delle scale mobili.

“Come già noto, il contesto trasporti a Roma verte in situazioni ai limiti della drammaturgia: autobus in fiamme, disservizi più o meno diffusi e stazioni metropolitane chiuse sono infatti all’ordine del giorno”. E’ quanto dichiarano, in una nota, Angelo Belli, del coordinamento Lega XIII Municipio, e Francesco Collarino, coordinatore Lega Giovani Municipio XIII. “Ma i problemi – aggiungono – non finiscono qui. Venerdi 18 ottobre inizieranno i lavori per la revisione ventennale degli impianti di scale mobili e ascensori della stazione Metro A di Baldo degli Ubaldi. Ormai da mesi, questa stazione è quotidianamente inserita nel ‘bollettino’ Atac sulle scale mobili considerate fuori servizio. E’ stato necessario aspettare il ‘fine vita’ naturale delle rampe di accesso per intervenire. Un ‘fine vita’ che, per legge, arriva dopo ventanni, ma che, nel caso di Baldo degli Ubaldi, è giunta molto prima. La stazione era finita più volte nelle intercettazioni dell’inchiesta della Procura di Roma, sul quale pende un’indagine della stessa e tre sospensioni per altrettanti dirigenti disposte dall’Atac. I disagi, tra qualche giorno, toccheranno quotidianamente quasi 6 mila passeggeri che, per tutta la durata dei lavori, tre mesi, dovranno alternarsi tra la metro Cornelia e Valle Aurelia; quest’ultima ancora priva di soluzioni alternative per le persone a ridotta mobilità”. “Come se non bastasse – proseguono gli esponenti leghisti – a gennaio toccherà anche a Cornelia, sempre per il solito male: ovvero scale mobili e ascensori fuori uso (una fermata, quella di Cornelia – lo ricordiamo – frequentata quotidianamente da 13.500 passeggeri). La sindaca Raggi, giustifica tali interventi come una ‘lode’ alla sicurezza e alla funzionalità criticando le precedenti amministrazioni, ma non a caso, tali interventi nascono a ridosso di incidenti (come avvenuto all’interno delle stazioni Repubblica e Barberini), indagini e scadenze previste dalle leggi vigenti. Per la sicurezza siamo d’accordo – concludono Belli e Collarino -, ma auspichiamo a questo punto che il tutto sia accompagnato quantomeno da un’organizzazione logistica efficacie al fine di offrire una migliore qualità del servizio soprattutto in un contesto già pesantemente penalizzato come il quadrante nord ovest di Roma”.

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