Liceo Giulio Cesare, lettera aperta assessori municipali a studenti

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Roma – Le assessore e gli assessori di diversi Municipi di Roma Capitale, con deleghe alle Pari Opportunita’, Parita’ di Genere, Diritti Civili e Scuola, scrivono una lettera aperta alle studentesse e agli studenti del liceo classico ‘Giulio Cesare’ sulla recente decisione della preside dello storico istituto romano di vietare nella Settimana dello studente le iniziative riguardanti l’aborto e l’identita’ di genere.

All’iniziativa, promossa da Michela Cicculli, assessora alle Politiche di Genere del Municipio VIII, e Cristina Leo, assessora alle Politiche Sociali e Pari Opportunita’ del Municipio VII, “per far sentire la presenza delle istituzioni che spesso latitano quando si affrontano i temi riguardanti i diritti civili, hanno aderito anche Elena De Santis (Municipio VII), Maria Teresa Brunetti (Municipio V), Claudia Pratelli (Municipio III), Francesca Vetrugno e Alessandra Aluigi (Municipio VIII), Giovanni Figá Talamanca (Municipio I).

“Care ragazze e ragazzi del liceo ‘Giulio Cesare’- scrivono- Abbiamo letto su diverse testate giornalistiche la notizia della ‘censura’ di alcuni seminari da voi proposti per la settimana autogestita aventi come argomenti la legge 194/78 e il tema dell’identita’ di genere. Crediamo fermamente che la scuola debba essere il luogo in cui si apprendono contenuti e nozioni, ma anche depositario dell’educazione, nel suo significato piu’ intimo e profondo, ‘ex-ducere’, portare fuori da tutte e tutti voi il meglio.”

“Il trasferimento delle conoscenze qualora crei dibattito e platonico dubbio e’ sempre un’attivita’ positiva e costruttiva. Senza dare per certo il risalto dato dalla stampa alla ‘censura’ e consapevoli di quanto sia importante il confronto sui temi in questione, cogliamo l’occasione per prendere insieme parola”.

“Affrontare i temi dell’educazione alle differenze, della parita’ di genere, delle pari opportunita’, dei diritti civili nella scuola italiana del 2021- continuano le assessore e agli assessori- dovrebbe essere un prerequisito fondamentale per la formazione delle ragazze e dei ragazzi, al pari della filosofia, dell’educazione civica e della matematica.”

“Riteniamo basilare per le giovani generazioni la possibilita’ di partecipare ed essere coinvolte in seminari su una delle piu’ importanti leggi dello Stato in materia di diritti delle donne e di diritti civili, come la legge 194/78. Una legge che ha permesso il miglioramento della condizione femminile e l’emancipazione delle donne. Difatti, prima della sua attuazione, le donne erano costrette ad interrompere clandestinamente gravidanze indesiderate, rischiando spesso anche la loro vita”.

Si legge ancora: “Ancora oggi le donne lottano per vedere garantito questo importante diritto, spesso reso inaccessibile a causa dell’altissima diffusione dell’obiezione di coscienza. Confrontarsi sulla legge 194/78 permetterebbe di lavorare sull’informazione in merito alla contraccezione, alla prevenzione dell’Hiv (Human Immunodeficiency Virus) e alle infezioni sessualmente trasmissibili, per questo crediamo che sia un argomento di fondamentale importanza soprattutto in una fase della vita come l’ adolescenza. È una occasione persa quella che si decide di non cogliere”.

“Altra questione molto importante- scrivono ancora le assessore e agli assessori dei Municipi capitolini- e’ il tema dell’identita’ di genere, un costrutto universale: la percezione che ognuno/a ha di appartenere o meno al genere assegnato alla nascita oppure al sesso biologico. È un concetto che riteniamo centrale. Il diritto all’identita’ di genere trova fondamento negli articoli 2, 3 e 32 della Costituzione.”

“Nel sistema giuridico europeo la tutela di questo diritto e’ garantita dalla giurisprudenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo (Cedu). Un riferimento chiaro all’identita’ di genere e’ presente nel ddl Zan contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo, gia’ approvato alla Camera, e per il quale attendiamo la calendarizzazione al Senato”.

Concludono: “Non pensiamo di essere state/i esaustive/i con poche righe, ma quello che auspichiamo nell’esercizio del nostro ruolo politico e ancora prima nel nostro diritto di autodeterminarci come donne e uomini, cis e trans, laddove il personale e’ sempre politico, e’ che nessuno, e ancor piu’ nessuna, limiti i diritti civili delle/dei giovani del nostro Paese.”

“Nel solco della fiducia interistituzionale che caratterizza il nostro lavoro e consapevoli del comune impegno per una scuola laica e aperta alle proposte della comunita’ studentesca in tema di diritti e lotta alle discriminazione di genere, ci auguriamo un ascolto frequente e costante da parte delle istituzioni scolastiche, affinche’ la scuola sia per voi luogo di dialogo e confronto e mai luogo di chiusura e censura.”

“Rimaniamo sempre disponibili al confronto dentro e fuori le istituzioni che animiamo qualora vogliate approfondire i temi sopracitati e altri di vostro interesse”.

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