Lozzi: né con destra né con sinistra, mi candido con una Civica

Roma – “Se la mia candidatura a sindaco di Roma e’ una pazzia? E’ una pazzia che voglio fare perche’ a differenza di altri politici non ho nulla da perdere nel confrontarmi con i problemi della citta’, anzi ho tutto l’interesse da cittadina a lavorare esportando il modo di lavorare che abbiamo attuato in VII Municipio dove qualche risultato lo abbiamo portato, anche su vicende che non erano di nostra diretta competenza”. Lo ha detto Monica Lozzi, presidente del VII Municipio e candidata a sindaco di Roma, intervistata nel programma ‘Gli Inascoltabili’ in onda su NSL Radio e TV.

Si diceva che sarebbe stata lei il candidato del Movimento 5 Stelle, poi cos’e’ successo? “Quello che io chiedevo al M5S era un confronto sull’analisi oggettiva dell’attivita’ svolta per dare una proposta politica per il 2021 credibile e soprattutto realizzabile. Nessuno si e’ seduto a parlare del programma e improvvisamente sono usciti tutti gli endorsement per l’attuale sindaca- ha spiegato Lozzi- Quindi ho capito che al Movimento 5 Stelle non interessano i programmi, come non interessano i cittadini e i territori ma solo le persone con piu’ seguito su Facebook per ripresentarsi nel 2021. Ho fatto un passo indietro. Correro’ con un mio contenitore civico. In tanti hanno detto che saro’ la candidata di Italexit di Paragone, ma quello e’ il percorso nazionale sulle tematiche europee, su Roma correremo con un contenitore civico perche’ l’obiettivo e’ lavorare sulle tematiche di Roma senza essere distratti da null’altro”.

Il Movimento 5 Stelle e’ diventato un partito come tutti gli altri? “Ancora peggio, e’ diventato un partito verticistico senza avere al suo interno quella struttura democratico che ti permette di dialogare sui temi politici. E’ quella la grande mancanza. Per non fare la struttura, che era vista come una cosa assolutamente demoniaca, poi si e’ creato uno scollamento netto tra i territori e il vertice”.

“Ho gia’ incontrato qualche consigliere municipale gia’ uscito dal Movimento, semplicemente perche’ alcuni volevano conoscere questo nostro percorso e la nostra idea per la citta’. Cosi’ faro’ con chiunque, che siano consiglieri in carica o cittadini. Fermo restando che il programma sara’ realizzato dopo un confronto con i territori e le associazioni. Un programma credibile ma soprattutto realizzabile perche’ non ho mai fatto promesse ma sono sempre stata realista”, ha sottolineato Lozzi. Che qualcuno da’ anche come possibile candidata del centrodestra: “Assolutamente no. Non mi schierero’ con nessun partito: ne’ a destra, ne’ a sinistra. Lo firmo adesso con il sangue, non ci apparenteremo ne’ con la classica destra ne’ con la sinistra. Faremo un percorso civico trasversale con le persone che si vorranno avvicinare”.

Quali possibilita’, secondo la minisindaca del VII, Raggi ha di essere rieletta? “Sinceramente non lo so, perche’ molto dipendera’ dalla proposta programmatica seria che al momento non esiste. Come non so le nostre possibilita’. Una cosa e’ certa, noi partiamo 500 metri indietro rispetto a tutti gli altri perche’ non abbiamo il sostegno di strutture gia’ consolidate”.

Sulla vicenda dello stadio della Roma c’e’ la possibilita’ che, visti i tempi lunghi, dovra’ occuparsene il prossimo sindaco? “Non credo, visto che hanno detto che lo porteranno in Aula entro fine anno. Sempre che il Consiglio sia disposto a votarlo. Purtroppo per qualsiasi sindaco che arrivera’ nella prossima consiliatura probabilmente il percorso amministrativo sara’ talmente avanzato che si dovra’ lavorare sull’esistente. Una cosa e’ certa, ovvero che nel 2016 entrati in Campidoglio noi potevamo fare la differenza perche’ ancora gli atti amministrativi non erano cosi’ incardinati. Io avrei fatto un’altra cosa, siccome e’ importante che le due squadre cittadine abbiamo il proprio stadio, avrei accolto il loro progetto ma li avrei obbligati a realizzarlo nelle aree gia’ previste dal piano regolatore”.

Gli interessi privati possono aver rallentato l’iter in questi anni? “Sicuramente- ha concluso Lozzi- Senza fare nomi, ma in quel contesto la sfida piu’ grande e’ stata quella tra due costruttori romani ed e’ la che si e’ andato a creare il grande problema”.