M5S, Porrello: carceri, garantire affettività è segno di Paese civile

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Roma – “Sono particolarmente soddisfatto che il Consiglio regionale abbia accolto favorevolmente la Mozione volta a garantire le relazioni affettive e la genitorialità dei detenuti nelle carceri. Il Consiglio ha deliberato di presentare al Parlamento una Proposta di Legge, con la quale tutelare le persone private della libertà personale in un aspetto fondamentale della vita che riguarda il contatto con i propri affetti e il mantenimento delle relazioni con le proprie famiglie”. Così il vice-presidente del Consiglio Regionale Devid Porrello.

“Nel novembre scorso- afferma Porrello- in Consiglio Regionale è stato presentato uno studio dell’Università di Cassino, dal quale è emerso fortemente il disagio socio-affettivo e relazionale della popolazione detenuta del Lazio: il sovraffollamento, la mancanza di locali adeguati per i colloqui con i propri familiari, l’insufficienza di spazi verdi dotati di attrezzature per i bambini, l’inesistenza di spazi per l’intimità con il partner rappresentano un limite al riconoscimento del diritto all’affettività e alla sessualità di chi si sta scontando la propria pena.”

“Da qui la nostra Mozione con la quale si vogliono portare elementi innovativi su questo tema, troppo spesso sottovalutato, in un’ottica che non è di privilegio, ma di necessità.”

“La detenzione è prima di tutto un percorso riabilitativo- sottolinea il vice-presidente del Consiglio Regionale- così come sancito dall’articolo 27 della nostra Costituzione e la reintegrazione nella società non è solo un fatto individuale a vantaggio di chi ha scontato la propria pena, ma il segno di un Paese civile che riesce a creare un sistema funzionale che porta dei benefici sociali.”

“Per questo è importante che i detenuti mantengano i legami con il mondo esterno in cui dovranno reinserirsi ed è importante che non spezzino il filo delle relazioni umane con le persone a loro più care.”

“Perché se questi legami si allentano diventa molto più difficile e faticoso ritrovare una propria collocazione nella collettività. Se è vero che lo Stato ha il dovere di assicurare i colpevoli alla giustizia, è anche vero che ha il dovere di restituire chi ha scontato la propria pena, alla società”, conclude Porrello. (Agenzia Dire)

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