M5S: Raggi dichiari Valle Galeria area a rischio ambientale

Roma – Nuova puntata nella querelle tra Giunta e maggioranza M5S sulla Valle Galeria, per cui ora l’Aula chiede la dichiarazione di area a rischio ambientale.

L’Assemblea capitolina ha approvato, con i 25 voti favorevoli di M5S (20), Fdi (4) e Lega (1), una mozione a prima firma della consigliera M5S, Simona Ficcardi, che impegna la sindaca Virginia Raggi e la Giunta a valutare i requisiti per la dichiarazione di area a rischio ambientale per varie aree del territorio romano colpite da roghi derivanti da rifiuti, tra cui la Valle Galeria, zona in cui ricade, oltre che Malagrotta, anche la localita’ di Monte Carnevale scelta dalla prima cittadina – nonostante la bocciatura da parte dell’Aula – per la realizzazione di un impianto per lo smaltimento dei rifiuti urbani.

La mozione, ha spiegato Ficcardi, “vuole tutelare zone come Valle Galeria, Tmb Salario, Rocca Cencia e Castel Romano specialmente dopo i roghi particolarmente importanti di quest’estate”. La disciplina delle aree a rischio e’ fissata nella legge regionale approvata lo scorso 4 luglio a prima firma del consigliere del M5S alla Regione Lazio, Marco Cacciatore – ‘Disciplina delle aree ad elevato rischio di crisi ambientale’ – con l’obiettivo di tutelare quei territori gia’ pressati da situazioni critiche dal punto di vista ambientale.

La legge, infatti, disciplina l’individuazione delle aree a elevato rischio di crisi ambientale – che va richiesta alla Regione – e le misure per l’eliminazione o la riduzione dei fenomeni di inquinamento e di squilibrio ambientale, segnalati dai relativi piani di risanamento.

Per ciascuna area dichiarata a elevato rischio di crisi ambientale viene redatto un piano di risanamento che individua le misure urgenti da attivare per rimuovere i fenomeni in atto e le situazioni di rischio e, di conseguenza, le misure per avviare il recupero ambientale e la riqualificazione dell’area.

All’interno delle aree individuate, la Regione esegue un’indagine epidemiologica per la popolazione esposta e, insieme agli enti locali – nell’ambito delle rispettive competenze – puo’ arrivare a vietare la realizzazione di nuovi edifici residenziali, la realizzazione, l’ampliamento o la riattivazione delle attivita’ di cui al decreto legislativo 105/2015 (che recepisce la direttiva europea Seveso III) che rischiano di provocare incidenti rilevanti connessi a determinate sostanze pericolose, oltre a qualsiasi altra attivita’ che possa alterare gli equilibri ecologici di un sito.