Media d’assalto contro l’esecutivo giallo-verde

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    Media d’assalto contro l’esecutivo giallo-verde –

    Offensiva senza precedenti quella scatenata da Media, operatori della stampa e commentatori politici, italiani e non, contro il neo nato Esecutivo Conte.

    I mandanti?

    Poteri forti, Finanza, Europa, Opposizioni, quest’ultime, per lo meno in Italia, a quanto pare, ormai in via di estinzione?

    Certamente sì, un po’ di tutto e di tutti.

    Ma l’interrogativo menzionato, ormai, non desta più meraviglia, facendo da tempo parte, nel bene e nel male, delle regole di un gioco politico divenuto vetusto, irrazionale e malato.

    Cosa che invece stupisce, e sulla quale ci è stata richiamata l’attenzione da parte di tanti dei lettori del nostro quotidiano, è l’arroganza, la protervia, la faziosità e soprattutto la mancanza di vera professionalità dei colleghi della stampa, attualmente operativi nel nostro poco ridente Stivale.

    A quanti di loro ci scrivono, chiedendoci se l’etica e lo scopo della professione giornalistica non sia quello di accertare la veridicità delle fonti delle notizie e solo dopo riproporle, per intero o in stralci sintetizzati, senza distorsioni, lasciando al lettore il compito di valutarle e/o di valutare se i commenti dei Media su di esse siano coerenti e lineari, non possiamo non assentire e dar loro ragione.

    È un oltraggio alla professione giornalistica – chiosano i nostri attenti lettori –  riportare notizie false, divulgate senza alcun riscontro, provvedendo oltretutto ad un loro manipolato commento, per ragioni esclusive di una parte politica o di editori o di poteri forti loro mandanti.

    Come non dar loro ragione anche in questa precisa sottolineatura!

    E l’argomento d’attualità che più si presta a queste manipolazioni per poter aggredire infondatamente l’Esecutivo in carica è il tema “migratorio”, come argutamente ci viene precisato nelle tante mail ricevute.

    Ultima e, tra le più rilevanti tra queste scorrette distorsioni mediatiche, risulta, per i tanti detrattori dell’accordo recentissimo fatto al Consiglio europeo dal nostro governo, il soffermarsi artatamente ed unicamente sulla parola “volontario”, senza prendersi la briga di andare avanti nella lettura del testo dell’Accordo.

    Se lo facessero scoprirebbero ben altre cose, come il fatto che quella parola si riferisce solo ai centri d’accoglienza europea e non alla strategia multilivello che vincola tutti i Paesi a partecipare ai recuperi in mare. Come anche alla spesa per il Fondo Africa.

    Ma noterebbero ancora, cosa ben più importante, l’inserimento, da sottolineare per la prima volta, del principio di separazione tra le attività di soccorso in mare e quelle di accoglienza ed il successivo disbrigo delle pratiche in terra.

    Si accorgerebbero finalmente, i dotti e professionali giornalisti – proseguono impietosi i nostri lettori – nel corso dell’amena lettura del testo, che il Consiglio Europeo con il suo accordo vuole unicamente tracciare le linee guida di ciò che andrà fatto dagli Stati membri, determinando in concreto, con tale precedente,  una vera a propria rivoluzione in materia di accordi e di politica migratoria.

    Sempre al riguardo, in conclusione, siamo stati costretti a rispondere, a quanti ci leggono ed interpellano, che anche la professione giornalistica andrebbe integralmente riformata, come già sta avvenendo per la ormai desueta classe politica, evitando di trasformare una democratica e realmente importante ed antica professione, in uno strumento cieco, in mano ad un manipolo di editori politicizzati e di poteri finanziari, di “poco occhiuta rapina” delle verità.

    Pier Francesco Corso

     

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