Medici specializzandi: Regione Lazio ci ha escluso da bonus

Roma – “Due settimane fa la Regione Lazio aveva siglato un accordo con i sindacati confederali per corrispondere un emolumento economico a tutti gli operatori sanitari impegnati nella gestione dell’emergenza Covid, includendo esplicitamente, come da noi richiesto, anche i medici in formazione specialistica. Tuttavia una nota della stessa Regione chiarisce che il presupposto per la corresponsione del premio e’ ‘la titolarita’ di un rapporto di lavoro, di tipo libero professionale o subordinato a tempo determinato’.”

“In tal modo (come si legge dal testo della nota), nascondendosi dietro un cavillo normativo, la Regione Lazio esclude dall’erogazione del bonus tutti gli specializzandi del I e del II anno e quelli degli anni successivi che non hanno stipulato contratti aggiuntivi, cioe’ la maggior parte dei medici in formazione specialistica”. Lo scrivono su facebook i medici del coordinamento ‘Chi si cura di te?’ – FederSpecializzandi.

“Riteniamo inaccettabile tale specifica: noi specializzandi in tutta Italia, tanto in condizioni ordinarie e, in maggior misura, in corso dell’attuale emergenza, suppliamo alle carenze di organico imputabili al massiccio definanziamento del Servizio sanitario nazionale operato negli scorsi decenni. Lavoriamo nei reparti Covid a pieno regime- scrivono- e a fianco del personale dipendente. Tutti noi specializzandi, assunti e non assunti, abbiamo prestato lo stesso grado di impegno nella gestione dell’emergenza Covid e siamo stati esposti agli stessi rischi del personale strutturato, per di piu’ spesso in condizioni di minor tutele e garanzie”.

Secondo gli specializzandi “‘la formazione universitaria’ cui si fa riferimento nella nota della Regione consiste dunque nel nostro lavoro quotidiano che, in tutta Italia, permette il funzionamento del Servizio sanitario nazionale. Quanto affermato nella nota della Regione e’ l’ennesima dimostrazione della considerazione che le istituzioni hanno di noi specializzandi: siamo medici quando siamo utili per fornire forza lavoro nelle strutture sanitarie, siamo studenti quando veniamo esclusi dal riconoscimento del lavoro che stiamo svolgendo. Agiremo fin da subito affinche’ nessun collega attualmente impegnato nell’emergenza Covid-19 venga escluso dal contributo economico previsto, sia nelle regioni (Toscana ed Emilia-Romagna) che hanno gia’ manifestato l’intenzione di estenderlo anche agli specializzandi senza tuttavia specificare ancora le modalita’, sia affinche’ tali iniziative vengano estese a tutto il territorio nazionale”.

Il coordinamento ha anche lanciato la petizione ‘Vogliamo rispetto e riconoscimento per il lavoro svolto dai medici specializzandi’ in cui chiedono “il rispetto del nostro ruolo e l’equiparazione della nostra attivita’ a quella del personale sanitario dipendente. Il Sars-Cov2 non considera lo status contrattuale degli operatori sanitari con cui giunge in contatto e che la Regione Lazio non puo’ che prendere atto del fatto che, anche in assenza di contratti integrativi, il medico in formazione specialistica ha risposto a questa emergenza con la sua presenza, assumendosi responsabilita’ e rischi; l’estensione dell’emolumento a tutti gli specializzandi coinvolti nell’assistenza Covid19 come sta avvenendo nelle regioni Emilia-Romagna e Toscana; una riduzione delle tasse universitarie o una compartecipazione della Regione alla somma alla luce dell’attivita’ eccezionale svolta nel corso della componente professionalizzante della nostra formazione e l’apertura di un tavolo di discussione con Regione e Universita’ per tutelare e valorizzare il ruolo dei medici in formazione specialistica e per ripartire dalla formazione medica nella ristrutturazione del Ssn al termine della pandemia. Nessuno deve rimanere indietro”.