Michetti: io sono democristiano, ma quale fascista

Roma – “Io sono un democristiano, se fossi stato comunista o fascista l’avrei detto, qual era il problema? Ma sono un democristiano”. Lo ha detto il candidato sindaco del centrodestra a Roma, Enrico Michetti, a margine dell’incontro con il neogovernatore della Calabria, Roberto Occhiuto, commentando la trasmissione Otto e Mezzo di ieri sera su La7.

“L’unica cosa che mi dispiace è l’intervento di ieri con notizie manifestamente e totalmente false della Gruber- ha sottolineato Michetti- Onestamente sia Calenda che l’altro giornalista hanno detto ‘Michetti è un democristiano e ha avuto la tessera della Democrazia Cristiana’. Addirittura si paventava di presunte appartenenze alla ‘destra destra’, al neofascismo: per carità, io non ho nulla di… ma perché dire cose totalmente false?”

“Perché cercare di screditare le persone in questo modo? Io sono nato in oratorio, sono sempre stato in Azione Cattolica, ho vissuto con la tessera della Dc nei primi anni della mia gioventù, ho pubblicato recentemente un volume sui primi 12 articoli della Costituzione, ovvero cosa i padri costituenti dicevano nel momento in cui redigevano i diritti fondamentali che avrebbero patrocinato la civiltà italiana nei giorni di poi”.

“Io sono la persona più moderata e più semplice sotto questo profilo e più aderente ai principi della Carta costituzionale: vengo infangato in questo modo con notizie totalmente false, e poi ci si interroga sul perché nessuno va più a votare. Bisognerebbe chiederlo alla Gruber…”, ha aggiunto il candidato del centrodestra.

Per poi tornare sull’episodio del saluto romano: “Quella che riguardava il saluto romano era una trasmissione di storia. Mi è stato chiesto cosa fosse e io ho spiegato che era la mano aperta, si parlava di Giulio Cesare. Poi è stata fatta una battuta sul fatto se fosse più igienico della stretta di mano, e ho detto che è più igienico in tempo di pandemia perché non c’è contatto. Ma costruire delle ipotesi del genere è una follia, è cattivo giornalismo. Io sono anche pubblicista, sono anche un collega”.

Secondo Michetti “il vero fascismo è la discriminazione, è additare qualcuno per qualcosa quando non lo è e cercare di ghettizzarlo, oppure cercare di prendere voti ingannando chi va a votare screditando la persona. Questa è la peggiore politica che c’è: io in tutta la campagna elettorale non ho mai detto una parola sugli avversari, mai, perché questo è il modo di fare politica.”

“Io ho parlato soltanto di programmi dicendo che gli altri non li considero neanche avversari, ma colleghi. Le leggi fascistissime fecero in modo che non esistessero più le opposizioni, io sono l’antitesi a qualsivoglia forma di totalitarismo”, ha concluso il candidato primo cittadino di Roma. (Agenzia Dire)