Michetti: “Nei primi 100 giorni potremmo rilasciare il pubblico interesse sullo stadio della Roma”

“Serve un’istruttoria preliminare che deve dire in linea di massima se il progetto è fattibile, e poi passa in Consiglio comunale per il pubblico interesse.

Se il Comune ritiene che quell’opera si inserisca nel contesto cittadino senza creare traumi, anche riqualificando l’area, quindi con progetti di rigenerazione urbana, se tutto ciò che sta intorno si può adeguare alla realizzazione e poi se è proporzionata e ha forme che si attagliano a quel contesto seguendo una logica di proporzioni”.

Lo ha detto il candidato sindaco di Roma del centrodestra, Enrico Michetti, intervistato a Radio Radio.

“Perché lo stadio non può superare in altezza il gazometro, che è alto 90 metri, e poi è considerato ormai un monumento e gli deve essere garantita la sua visibilità. Queste sono tutte valutazioni di impatto che vanno fatte in conferenza dei servizi e poi si passa al pubblico interesse. Nei primi 100 giorni potremmo rilasciare il pubblico interesse sullo stadio della Roma”.

“Alla fine del 2022 la Roma potrebbe iniziare a mettere la prima pietra? Sì”. Lo ha detto il candidato sindaco di Roma del centrodestra, Enrico Michetti, intervistato a Radio Radio. Michetti ha spiegato i passaggi: “Dopo il pubblico interesse il progetto si affina e si apre una seconda conferenza dei servizi di assoluto dettaglio, decisoria, che può durare 90 giorni e anche ulteriori 90.

Dal punto di vista tecnico, il verbale finale della conferenza dei servizi dice che l’opera è approvabile e ci sono tutte le prescrizioni a cui si deve ottemperare, che vanno fatte ricadere tutte nel progetto e la società si incarica di adempiervi. Sul verbale c’è scritto anche in che tempi e con quale ordine.

A quel punto l’opera è approvabile, ma deve tornare in Consiglio comunale per ottenere una ulteriore valutazione sulla pubblica utilità”.