Minnucci (PD): “Bilancio della Provincia di Roma sobrio ma percorso a ostacolo”

Più informazioni su

    «Il Bilancio di previsione 2012-2014 presentato in Consiglio provinciale e in fase di discussione da oggi e nei prossimi giorni, si conferma il bilancio di una Provincia utile, sana e all’altezza di affrontare la difficile fase economica, i tagli regalo del governo Berlusconi, i mancati trasfermenti dalla Regione e i vincoli imposti dal Patto di stabilità, triplicati rispetto allo scorso anno. È un vero percorso a ostacoli; nonostante ciò efficienza, sobrietà, stabilità finanziaria permettono alla Provincia di Roma di essere ancora una volta solido e insostituibile punto di riferimento per i comuni, i cittadini e le imprese che vengono pagate con regolarità e celerità». Lo dichiara in una nota il capogruppo del Pd della Provincia di Roma Emiliano Minnucci. «Dal Bilancio – continua Minnucci – emerge il peso crescente attribuito alle misure per il sostegno all’economia, al lavoro, alla cultura dell’innovazione e della creatività per fare impresa. Penso ai nuovi bandi, soprattutto per i giovani, alla conferma delle risorse per i centri dell’impiego. È necessario restituire fiducia a talenti e progetti, tutelare le fasce più deboli, difendere e migliorare gli standard dei servizi. Per questo ci sono 3 milioni di euro in più rispetto al bilancio iniziale 2011 per le scuole, 2,4 milioni di euro aggiuntivi per strade e viabilità, 4,2 milioni di euro in più per il sociale. E le politiche della Provincia sono sempre più verdi». «Per l’anno 2012 l’obiettivo è arrivare ad un milione di cittadini coinvolti nel progetto di raccolta differenziata e dunque finanziare progetti per altri 90mila abitanti. La programmazione economica dell’ente guidato da Zingaretti – conclude Minnucci – combina politiche d’area vasta e interventi diretti sul territorio perchè nasce da una visione d’insieme che anticipa l’istituzione dell’area metropolitana, irrimandabile tuttavia se non si vuole rischiare il pasticcio di competenze, la paralisi dei servizi, l’impossibilità di programmare interventi nell’incertezza sulla riorganizzazione dell’assetto istituzionale».

    Più informazioni su