Monica Lozzi (Revoluzione Civica): ville dei Casamonica demolite grazie al VII Municipio. La sindaca Raggi non rivendichi meriti non suoi

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Dal 2018 al 2020, nel VII Municipio sono state demolite 18 ville abusive appartenenti al clan dei Casamonica. Un risultato che è finito sotto i riflettori dei media ed è diventato motivo di orgoglio per gli amministratori della Capitale. Mentre la campagna elettorale per la poltrona di sindaco è giunta al rush finale, sul merito di quelle demolizioni è scontro aperto tra la sindaca uscente Virginia Raggi, che le annovera come uno dei suoi successi, e Monica Lozzi, candidata della lista Revoluzione Civica, che rivendica l’esclusiva paternità dell’operazione e spiega a RomaDailyNews le sue ragioni.

Il tema della legalità è diventato un terreno acceso di scontro in questi ultimi giorni di campagna elettorale. Tre le azioni da lei rivendicate c’è la demolizione delle ville dei Casamonica nel VII Municipio. Perché un fatto che dovrebbe unire le forze politiche è diventato motivo di polemica?

È vero, è un fatto talmente importante che dovrebbe unire tutte le forze politiche. Ma se chi detiene il governo della città è la prima persona ad arrogarsi meriti non suoi, contravvenendo a qualsiasi principio di correttezza e legalità solo per accaparrarsi dei voti in più, allora ritengo sia mio dovere chiarire le cose e riaffermare i giusti meriti di chi ha davvero operato per portare in porto le demolizioni anche a rischio della propria incolumità.

Più in generale, com’è possibile riportare un clima di legalità in una capitale dove non ci sono solo le organizzazioni criminali a sfidare la legge, ma anche consuetudini e comportamenti diffusi che neanche lo scandalo Mafia Capitale è riuscito a intaccare?

Credo che il clima di legalità si riporti in auge anzitutto non mentendo, avallando comportamenti retti e, di contro, punendo quelli scorretti. Ci tengo a ricordare che durante il nostro governo non ho esitato a denunciare e a far licenziare operatori infedeli del Servizio Giardini. Se tutti i politici agissero con mano ferma contro ogni forma di corruzione, forse molte cose sarebbero diverse.

Se avrà la possibilità di continuare ad amministrare il VII Municipio, quali saranno le sue prime mosse una volte rieletta?

Personalmente sono candidata sindaca al Comune con la lista Revoluzione Civica, che al Municipio ha presentato un candidato forte, Salvatore Vivace, già mio assessore ai Lavori Pubblici qui al Settimo. Per quanto riguarda il mio impegno da sindaca, sarei certamente indirizzata verso quello che è il primo punto del programma di Revoluzione Civica, ossia il Decentramento Amministrativo, progetto che prevede più autonomia ai Municipi, finanziaria e di poteri, concentrando in essi la maggior parte dei servizi e definendo chiaramente le competenze di ogni struttura. Questo perché siamo convinti che senza una riorganizzazione totale dell’Amministrazione Capitolina nessun sindaco riuscirebbe ad amministrare la Città e a garantire una migliore qualità dei servizi e, di riflesso, una migliore qualità di vita dei romani.
Per quanto riguarda il programma municipale, Salvatore Vivace ha già predisposto un piano di Sviluppo quinquennale con interventi già progettati ed esecutivi per circa 82 milioni di Euro, proprio perché proseguiremmo in continuità con un’Amministrazione che in questi cinque anni ha ottenuto grandissimi risultati.

Tra i punti forti della suo programma c’è il coinvolgimento attivo dei cittadini. In concreto, come pensa di farli diventare partecipi della vita politica?

Semplicemente operando per rafforzare l’autonomia dei Municipi e, per quanto ci riguarda, continuando con quanto già fatto in questi cinque anni. Siamo stati il primo Municipio ad approvare e realizzare opere pubbliche proposte e votate dai cittadini stessi con il bilancio partecipato: basterebbe implementare tali buone pratiche per coinvolgere i cittadini nelle scelte dell’Amministrazione. Noi lo abbiamo fatto al Settimo, ma sarebbe auspicabile estendere questo coinvolgimento e questa partecipazione della cittadinanza a tutta Roma.

Non solo legalità. Qual è l’altra emergenza che la capitale deve affrontare subito dopo le urne?

Ce ne sono tante: rifiuti, mobilità, lavoro. Nessuno ha la bacchetta magica e non si può pretendere che le cose cambino nei famigerati primi 100 giorni. Di certo si deve partire dalla consapevolezza che l’uomo o la donna soli al comando sono destinati a perdere. Solo una squadra forte, coesa, fatta di persone capaci e competenti può avere le carte in regola per ottenere risultati concreti. Revoluzione Civica è nata proprio da questa convinzione: la vecchia politica basata su interessi di parte ha fallito, e destra e sinistra, che la incarnano ancora, non possono più contare sul beneficio del dubbio. Siamo noi l’unica realtà politica sulla quale vale la pena scommettere a Roma il 3 e il 4 ottobre.

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