Monutori: per progetto Tor di Valle revoca per autotutela, con rinuncia AS Roma caduti presupposti

Roma – “Questa delibera è stata discussa in moltissime commissioni e illustrata in più occasioni. L’area di Tor di valle è stata sotto i riflettori non solo negli ultimi quattro anni, ricordo che i primi progetti di Parnasi datano 2011 quando si doveva realizzare la ‘Città dell’acqua’ e tra le le opere pubbliche, guarda caso, c’era il ponte di Traiano e altre poi trasportate nel progetto stadio”.

Per quanto riguarda il progetto stadio, “dopo oltre 50 incontri si è arrivati alla stesura finale della convenzione, consegnata brevi manu ai proponenti che sono stati più volte invitati alla sottoscrizione della stessa, a fornire gli atti propedeutici e la dimostrazione delle caratteristiche oggettive e soggettive necessarie alla sottoscrizione degli atti e la presentazione degli atti d’obbligo.”

“Cosa che non è mai avvenuta, tanto che a un certo punto l’amministrazione ha scritto avviando un procedimento di revoca dell’interesse non presentandosi le necessarie garanzie e gli atti richiesti.”

“Si era dato un tempo limite, anche prorogato in più occasioni, fino a quando il 9 aprile 2021 è pervenuta la nota a questa amministrazione con cui l’AS Roma rinunciava all’opera sostenendo che non era più interessata”. Lo ha detto l’assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, Luca Montuori, illustrando in Assemblea capitolina la delibera di revoca dell’interesse pubblico sul progetto dello stadio della Roma a Tor di Valle.

“Ai sensi degli articoli 304 e 305 della legge 147/2013 (la cosiddetta legge sugli stadi, ndr), di fatto a oggi vengono meno i presupposti stessi che avevano portato alla stesura del complesso atto di variante che ancora oggi giace all’interno delle procedure dipartimento Urbanistica e ha comunque bisogno di un esito, non può rimanere appeso”, ha sottolineato Montuori.

“Venendo meno quello che è uno dei presupposti di legittimità e di presentazione dello studio di fattibilità e quindi della possibilità di presentare il progetto, la delibera che oggi sottoponiamo all’Assemblea capitolina recepisce quest’impossibilità di proseguire nel percorso e attraverso l’istituto dell’autotutela definisce tutti gli effetti successivi che poi dovranno essere trasmessi alla Regione Lazio, prende atto di tutto ciò e propone di riportare lo stato urbanistico dell’area a quello precedente a tutta questa vicenda, dopo 10 anni e diversi tentativi di trasformazione.”

“Con questa delibera si propone di tornare sul tema della pubblica utilità per revocarne gli effetti attraverso l’autotutela e in caso permettere nuove progettualità sull’area ma che non possono essere connesse al sistema delle norme e degli atti che oggi sottendono lo stesso procedimento”.