Municipio I, Cioffari (SEL-SI): Adinolfi imbratta Roma con manifesti abusivi della sua famiglia

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    Municipio I – Durante la notte tra venerdì e sabato, nei Rioni del Municipio Roma I Centro, sugli impianti pubblicitari di proprietà del Comune di Roma, sono comparsi centinaia di manifesti elettorali a sostegno della candidatura di Mario Adinolfi a Sindaco di Roma privi dei timbri di autorizzazione all’utilizzo oneroso degli spazi. Prima la famiglia, no gender nelle scuole, il popolo della famiglia. Queste le “parole d’ordine” che compaiono, a caratteri cubitali, sui manifesti. A darne notizia, in una nota, Mauro Cioffari (Capogruppo SEL – Sinistra Italiana nel Municipio Roma I Centro).

    Manifesti

    Manifesti

    “A seguito di segnalazioni ricevute dai cittadini residenti”, dichiara Cioffari, “chiederò agli uffici del I Gruppo di Polizia Locale Roma Capitale di verificare la regolarità di queste affissioni elettorali. Qualora si trattasse di affissioni abusive, visto che sono comparsi senza timbri autorizzativi sugli spazi pubblicitari comunali, ne solleciterò la rimozione e l’eventuale sanzione”.

    “Tutelare il decoro della città, rimuovere le affissioni abusive che danneggiano chi ha comportamenti virtuosi e contrastare il fenomeno attraverso l’applicazione delle sanzioni previste dalla Legge e dalle Delibere comunali”, aggiunge Cioffari, “è un dovere dell’amministrazione capitolina e dovrebbe essere un impegno programmatico per chi si candida a rappresentare i cittadini di Roma”.

    “Mi auguro che per i manifesti affissi in queste ore sugli spazi pubblicitari comunali siano stati pagati i contributi previsti perché se così non fosse”, attacca Cioffari, “l’unica famiglia difesa e tutelata da Adinolfi sarebbe quella dei furbetti e dei prepotenti. Abusare degli spazi pubblicitari comunali, che vengono concessi dietro pagamento di un’imposta, non solo danneggia le casse di Roma Capitale ma danneggia anche tutte le famiglie di Roma che attraverso il pagamento delle giuste imposte da parte dei committenti di queste campagne pubblicitarie, potrebbero godere di una città più pulita, più curata, più decorosa”.

    “Invece di occuparsi ideologicamente dell’inesistente teoria gender”, conclude Cioffari, “sarebbe bene che Adinolfi si preoccupasse della nostra città mettendo al centro della sua proposta politica i bisogni veri di tutte le famiglie”.

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