Municipio II, Del Bello: contro violenza di genere due nuove panchine rosse

Roma – Continua l’installazione delle panchine dedicate alla lotta contro la violenza di genere. Dopo quella di marmo a via del Vignola e quella a Piazza Elio Callistio, oggi vengono inaugurate le panchine rosse a piazza dei Campani a San Lorenzo in ricordo di Desirée e a al mercato di via Guido Reni al Flaminio in collaborazione con il Comitato Scientifico degli Stati Generali delle Donne.

“Esistono le battaglie nei luoghi della politica; esistono le azioni concrete come la nascita della Casa Rifugio per le donne vittime di violenza nel quartiere Parioli in un edificio confiscato alla mafia; esistono i progetti dedicati ai bambini e alle bambine come il concorso per le scuole del territorio ‘La violenza non è amore’ e il lavoro dei Centri Antiviolenza e delle Case Famiglia, ma anche l’agire quotidiano nelle nostre vite e nelle nostre relazioni”, dichiara la Presidente del Municipio Roma II Francesca Del Bello ricordando alcune iniziative territoriali.

“E poi sono necessarie le iniziative simboliche come quelle delle panchine rosse attorno alle quali si stringe tutta la comunità per ricordare che il contrasto alla violenza di genere ci riguarda tutti, non solo l’8 marzo o il 25 novembre ma anche oggi e ogni giorno”.

Due eventi organizzati dal Municipio II insieme alle tante associazioni territoriali impegnate nella lotta per i diritti delle donne. La panchina rossa a piazza dei Campani nasce in ricordo di Desirée Mariottini, la ragazza lasciata morire – dopo essere stata drogata e abusata – in un immobile di via dei Lucani il 19 ottobre 2018.

“Ogni volta che mi torna in mente questa terribile vicenda- riprende Francesca Del Bello- sento il dolore di quei giorni, il pensiero dei familiari dilaniati dal dramma, immagino la vita di Desirèe, la donna che sarebbe diventata. Una vita, la sua, spezzata da un crimine spregevole: la violenza e il sopruso.”

“Non potrà la nostra iniziativa rinfrancarci da quel dolore ma il mio auspicio è che ogni giorno, chiunque si siederà su questa panchina o la osserverà, possa rivolgere il suo pensiero a Desirée, magari parlandone con il proprio figlio, con il proprio compagno, con il proprio amico. Perché solo la presa di coscienza può salvarci dal fatto che tragedie come questa non si ripetano mai più”.