Municipio II, sos voto a consiglio giovani: “destra boicotta elezioni”

Roma – Il prossimo 4 giugno tutti i ragazzi dai 15 ai 25 anni residenti nel II Municipio di Roma saranno chiamati al voto per eleggere i 21 membri del nuovo Consiglio dei giovani, dopo la scadenza del primo mandato partito nel 2017: nei gazebo che saranno allestiti a piazza Fiume, a piazzale del Verano, all’Auditorium e ad Annibaliano saranno loro a decidere chi li rappresenterà e darà loro voce nell’organo, unico a Roma, che raccoglie funzioni consultive, progettuali e di proposta nei confronti della Giunta e del Consiglio municipale. Uno strumento innovativo, funzionale e apprezzato dai ragazzi, che però negli ultimi tempi è stato messo in discussione dagli ‘adulti’, tanto da mettere in discussione la stessa celebrazione delle elezioni.

A spiegarlo all’agenzia Dire è Irene Licastro, portavoce della lista unica di centrosinistra ‘Più di un Secondo’ che sfiderà alle urne i ragazzi del centrodestra divisi in due liste: ‘Aurora’, con all’interno Forza Italia Giovani e Caos, e ‘Largo ai giovani’, che racchiude NES e Generazione popolare. Irene ha 19 anni, studia Economia a La Sapienza e violino al Conservatorio, è stata rappresentante del liceo Tasso nella Consulta provinciale ed è delegata al Consiglio nazionale dei Giovani democratici nella commissione Diritti e Politiche di genere.

“La presidente Francesca Del Bello ha già rinviato le elezioni dal 31 maggio al 4 giugno, la destra in Consiglio municipale fa ostruzionismo ma non capisce che questo gioco politico danneggia un’intera generazione del Municipio che vuole essere rappresentata nei tavoli dove si decide anche per loro”.

Il riferimento è in particolare al consigliere municipale di Fratelli d’Italia, Paolo Holljwer: “Per lui il Consiglio dei giovani non è una priorità, per noi sì perché in questo momento più che mai i ragazzi devono stare dentro alle istituzioni, sedersi al loro interno ed essere rappresentati. La destra invece sta boicottando le elezioni parlando di ‘poltronificio’, quando si tratta di posizioni non vengono retribuite. I ragazzi stanno vivendo un periodo assurdo e vanno ascoltati, e intanto loro minacciano di occupare l’Aula”.

Che sia un modo per guadagnare tempo e organizzare meglio le liste di centrodestra? “Non lo sappiamo, il nostro obiettivo è quello di portare il Consiglio dei giovani in tutti in Municipi, ma in un territorio all’avanguardia come questo non ci aspettiamo di certo una visione così retrograda”, la risposta di Irene, che del II Municipio è cittadina ‘adottiva’: “Nasco a Villa Gordiani, in borgata, nella periferia del V Municipio. La musica mi ha portato fuori dal quartiere, sono stata 3 anni all’Accademia di Santa Cecilia e 5 al Teatro dell’Opera, ho fatto le medie musicali a piazza Bologna e poi sono andata al Tasso, dove mi sono avvicinata alla politica notando le differenze tra i compagni di classe e quelli del mio quartiere: sembrava di essere in una bolla dove tutti avevano grandi opportunità, bellezza. sport, arte, la fortuna di non dover portare a casa la pagnotta magari essendo costretto a spacciare per sbarcare il lunario. Si potevano organizzare lezioni, concerti, di tutto”.

Quell’atmosfera “mi ha fatto scattare una molla: perché per avere questi strumenti e possibilità devo spostarmi dal mio quartiere? Era una rabbia che poi è stata canalizzata, sono stata rappresentante in Consulta, ho fondato con le mie compagne il collettivo femminile Coscienza, il più frequentato del Tasso, che portava avanti battaglie come quella per i diritti lgbt o contro la tampon tax, iniziando un percorso di lotta politica. Tutti i rappresentanti d’istituto all’epoca erano maschi, bianchi e dei Parioli, c’era un evidente problema di leadership femminile: il primo anno sono stata eletta io, l’anno dopo 4 rappresentanti su 4 erano ragazze. Abbiamo seminato leadership”.

Poi il diploma in piena emergenza coronavirus: “Sono uscita dal liceo lo scorso anno, ho continuato il Conservatorio part-time e ora studio Economia. Questo periodo è coinciso con il rinnovo del Consiglio dei giovani, lo scorso è stato eletto nel 2017 e c’erano solo una lista di sinistra, che ha ottenuto il 70% dei seggi, e una di destra. Ho detto agli amici del Tasso ‘facciamo una lista nostra, i ragazzi hanno bisogno di essere rappresentati: facciamo qualcosa di diverso”.

E da quell’idea è nata Più di un Secondo: “Una coalizione antifascista con 45 candidature di cui il 50% donne, con ragazzi che vengono dai collettivi autorganizzati di dieci scuole tra cui Tasso, Righi, Avogadro, Plinio, Giulio Cesare, Mameli e Lucrezio Caro, ma anche da La Sapienza e dalla Luiss. Tra noi ci sono Gd, Scout, i giovani di Azione, Ludus. Ognuno di noi ha fatto un passo indietro a livello di identità politica per farne mille avanti insieme”.

La gran parte della lista è formata da under 18: “I più giovani hanno 15 anni, il più grande ne ha 21”. Anche il programma è già pronto e si fonda su alcuni punti principali: la creazione di ‘Aree musicali’, la realizzazione di un ‘Centro Giovani’, azioni di ‘Art intervention’ e poi campi sportivi gratuiti e accessibili a tutti e ampliamento delle zone 30 nelle zone circostanti gli istituti scolastici.

“Vogliamo trasformare luoghi abbandonati in campi sportivi gratuiti accessibili a tutti, abbiamo già trovato fondi per un campo da basket- spiega Irene- Vogliamo attrezzi fitness in tutti i parchi di competenza municipale, vogliamo che sia approvata la Carta dei diritti dello sport, vogliamo istituire in città e nel II Municipio più zone 30 soprattutto vicino a scuole, università e zone frequentate dai giovani, abbiamo in mente tre nuove piste ciclabili che abbiamo già individuato, chiediamo le rastrelliere fuori dalle scuole.”

“La destra fa campagna sull’ampliamento parcheggi, noi invece vogliamo la possibilità di muoverci solo con mezzi green. L’obiettivo è quello di riprenderci spazi attraverso l’amministrazione, in cui vogliamo rappresentare i giovani, e poi farci cultura perché l’arte e la bellezza cambiano le persone. Il messaggio è che in piazza non puoi solo andare a farti le canne, ma anche ad ascoltare concerti”.

Il primo evento ufficiale della lista si è tenuto domenica scorsa in piazza dell’Immacolata, a San Lorenzo: “Abbiamo organizzato un sit-in culturale in una giornata particolare per dire che le piazze non sono solo luoghi di spaccio o presidi della criminalità, i ragazzi vogliono che siano aree musicali e presidi culturali dei giovani e per i giovani”.

All’iniziativa hanno partecipato anche i ragazzi del Cinema Palazzo: “È stata una grande protesta culturale collettiva per le aree musicali, il nostro evento di presentazione. La nostra missione è cambiare il nostro territorio, che è facile da cambiare: in II Municipio si sta già bene ma noi vogliamo di più perché si può fare e perché i giovani hanno energie per farlo”.

Insomma, conclude Irene, “i giovani non solo casinari o festaioli, tanti di noi studiano per il futuro del Paese, per dare un segnale di distacco dalle generazioni precedenti e per lanciare un nuovo modello di politica giovanile, e questo si fa nelle istituzioni. Se ci tappano la bocca come possiamo esprimere nostre le esigenze? E loro come possono rappresentarci? Allontanando i giovani dalla politica si fa del male a tutto il Paese”.