Municipio III. Caudo: “TMS Salario si può chiudere”

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“Questa mattina verso le 11 è iniziata la movimentazione dei container dalla banchina del treno di Roma smistamento all’impianto TMB di Salaria. Alla presenza dei tecnici e funzionari dell’ARPA Lazio come richiesto dal Municipio, è stato verificato il contenuto dei container e accertato che il trasferimento può avvenire senza rischio per la salute dei cittadini.

I controlli continueranno anche nei prossimi giorni. In tutto si tratta di 65 container che verranno trasferiti poco per volta, per completare il conferimento ci vorranno circa 10/12 giorni.

Abbiamo avuto conferma che la quantità di rifiuti provenienti dal treno non sovraccaricherà ulteriormente l’impianto, una quota equivalente di rifiuti verrà infatti mandata all’impianto TMB di Malagrotta invece di essere lavorata nell’impianto del Salario”. Cosi’ su Facebook il presidente del Municipio III, Giovanni Caudo.

“Abbiamo preteso- prosegue Caudo- che la movimentazione dei rifiuti del treno avvenisse in trasparenza e nel rispetto dei requisiti minimi di sicurezza per i cittadini. Ma ci resta il convincimento, sempre più evidente per altro, che non esista alcuna programmazione nel trattamento dei rifiuti e che si lavori continuamente in emergenza e a volte con una certa dose di improvvisazione.

Tutte le criticità di questa gestione si scaricano principalmente qui, su di noi che abitiamo nel Municipio III. Per questo ribadiamo che il nostro obiettivo e’ la chiusura di quell’impianto la cui attività è incompatibile con il respiro delle persone che ci abitano intorno.

I cittadini e il Municipio insieme è la condizione per tornare a incidere, anche nelle scelte di queste ore, e ristabilire una condizione essenziale: la salute dei cittadini deve essere la priorità per tutti i soggetti coinvolti”.

“Il 6 settembre- conclude il minisindaco- ci sarà nella Sala del Consiglio Municipale la riunione dell’Osservatorio permanente sul TMB e decideremo insieme le ulteriori azioni. Intanto continuiamo la rilevazione e ad essere presenti e coesi. Noi sappiamo che l’impianto si può chiudere ma si fa di tutto per non farlo”.

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