Mustillo (PC): “Istituto Regina Elena a rischio paralisi. Intervenga la Regione”

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    «Il più importante istituto oncologico di Roma è a rischio paralisi, ma sembra che la Regione e il Ministero della Sanità non abbiano alcuna intenzione di intervenire.» Questa la denuncia di Alessandro Mustillo, candidato sindaco del Partito Comunista a Roma, sulla situazione dell’Istituto Regina Elena.

    Mustillo

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    «Da diversi mesi la struttura è priva di un Direttore Scientifico, che ha il compito di promuovere e coordinare l’attività scientifica, e del Direttore Sanitario. Una situazione gravissima che rischia di portare alla paralisi il Regina Elena, con enormi disagi per i pazienti. L’attività scientifica, che in questi istituti è strettamente connessa con le nuove cure per i pazienti oncologici rischia di essere seriamente compromessa, dal momento che le delibere necessitano della firma di un direttore che non c’è. Alcuni pazienti hanno già denunciato anche in televisione la mancanza di nuovi farmaci. Non è possibile che persone che lottano contro il cancro debbano aspettare mesi per mancanze burocratiche o tentennamenti politici.

    Cosa si aspetta a pubblicare il bando per l’assegnazione dei posti vacanti? Come è possibile che la Regione Lazio e il Ministero stiano trascurando un istituto così importante per la sanità di Roma e di tutta Italia? E’ una domanda che il Partito Comunista pone alla Regione Lazio e al Ministero della Salute, affinché provvedano al più presto e evitino la paralisi completa del Regina Elena, con gli enormi danni connessi per la salute di centinaia di pazienti. Infine – conclude la nota – è necessario finanziare adeguatamente la spesa sanitaria, evitando quelle politiche di tagli indiscriminati, fatte impropriamente passare per razionalizzazione, che con l’accorpamento di istituti privi di reale affinità, finiscano per far precipitare nel caos la gestione sanitaria e amministrativa degli ospedali italiani.  Il PC è convinto che dietro l’inerzia manifestata dalle istituzioni e dietro i costanti tagli si celi la volontà di privatizzare la sanità e trasformarla in fonte di profitto per i privati, a tutto discapito del diritto alla salute per i lavoratori e le loro famiglie.»

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