“Nasce il Gay Center di Roma”

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    «Nasce il Gay Center di Roma: una struttura polifunzionale nel cuore della città, in via Zabaglia a Testaccio che ospita associazioni, servizi sociali, iniziative ed eventi culturali, sportelli, gruppi di confronto, aggregazione e discussione. Il Gay Center mette in rete e offre spazi alle attività di associazioni e servizi quali Arcigay Roma, Arcilesbica Roma, NPS (Network di Persone Sieropositive), associazioni culturali del territorio e singole persone che intendono proporre attività socio-culturali». Lo rende noto Fabrizio Marrazzo, portavoce e coordinatore del Gay Center. «Il Gay Center – afferma Marrazzo – sarà inaugurato ad aprile e sarà la casa della comunità omosessuale e transessuale, uno spazio che vuole diventare punto di riferimento per tutta la città, radicato nel territorio. Grazie all’impegno di noi volontari e all’unione di molte associazioni vogliamo creare una sinergia tra le iniziative e i servizi offerti, valorizzando gli aspetti specifici di ogni realtà. Siamo convinti che la collaborazione rappresenti un’occasione di crescita, per essere sempre più punto di riferimento per chi guarda a noi gay con fiducia e infatti siamo disponibili ad accogliere tutte le realtà che vorranno aderire a questo progetto». «Si tratta di un progetto molto ambizioso – aggiunge Rosaria Iardino, presidente di Nps, Network Persone Sieropositive – che vuole mettere insieme le energie di più realtà. Con il Gay Center Roma avrà un nuovo punto di riferimento e sarà sempre più possibile costruire servizi all’altezza dei bisogni delle persone, moltiplicando la rete di relazioni con il territorio». Per Eugenia Milozzi, presidente di ArciLesbica Roma, «con il Gay Center abbiamo la possibilità concreta di fare un passo avanti per l’unità del movimento omosessuale e transessuale». «Con il Gay Center – conclude Marrazzo – la comunità lesbica, gay e trans vuole dare il suo contributo alla costruzione di un’Italia nuova. Ecco perché abbiamo voluto dare vita a questa nuova realtà in occasione delle celebrazioni per i150 anni dell’Unità d’Italia. Non si tratta di una decisione simbolica, ma della volontà di contribuire a costruire un futuro che ci riguarda come cittadini che vogliono uguali diritti e che danno il proprio contributo alla società. Quest’anno, inoltre, Roma ospiterà l’Europride e il Gay Center vuole guardare alle analoghe realtà internazionali e alle altre capitali europee stringendo accordi e promuovendo iniziative comuni».

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