Nave Aquarius costretta ad interrompere interventi: stop ai salvataggi

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Roma – Mentre rifugiati, migranti e richiedenti asilo continuano a morire nel Mar Mediterraneo, Medici Senza Frontiere (Msf) e il proprio partner Sos Mediterranee sono costrette a chiudere le operazioni della nave di ricerca e soccorso Aquarius: lo ha riferito, in una nota, l’ong. Negli ultimi due mesi, con persone disperate che continuano a fuggire in mare lungo la rotta migratoria piu’ letale al mondo – si legge ancora nel comunicato – la nave Aquarius e’ rimasta bloccata in porto, impossibilitata a portare avanti la propria azione umanitaria salvavita.

È il risultato della prolungata campagna avviata dal governo italiano e supportata da altri stati europei, per delegittimare, diffamare e ostacolare le organizzazioni umanitarie impegnate a soccorrere persone vulnerabili nel Mediterraneo. Insieme alle inadeguate e inumane politiche migratorie dell’Unione Europea, questa campagna contro le organizzazioni in mare sta minando il diritto internazionale e i principi umanitari. In mancanza di una soluzione immediata, Msf e Sos Mediterranee non hanno altra scelta che porre fine alle operazioni della nave Aquarius.

“È un giorno buio” ha detto Gabriele Eminente, direttore generale di Msf. “Non solo l’Europa ha fallito nel garantire la necessaria capacita’ di ricerca e soccorso, ma ha anche sabotato chi cercava di salvare vite umane. La fine di Aquarius vuol dire piu’ morti in mare, piu’ morti evitabili che avverranno senza alcun testimone”.

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