“Nell’ospedale Cristo Re cresce la tensione tra i lavoratori e la direzione pronti allo sciopero”

Più informazioni su

    «Con il passare dei giorni nell’ospedale Cristo Re cresce la tensione tra i lavoratori e la direzione». Lo dichiara in una nota il segretario provinciale della Uil Fpl di Roma Paolo Dominici. «Sono infinite le motivazioni che stanno portando i lavoratori alla completa esasperazione – aggiunge – Dai continui e perenni ritardi degli stipendi a causa della totale dipendenza dal pagamento delle rimesse regionali e dal costante diniego da parte degli istituti bancari che negano eventuali anticipi sulle rimesse stesse; al mancato riconoscimento, agli aventi diritto, degli avanzamenti economici di carriera determinati dalla anzianità di servizio e sanciti dalle norme contrattuali in essere; alla organizzazione dei turni di lavoro per il prossimo 17 marzo 2011, senza neanche prendere in considerazione il fatto che questo giorno sia stato considerato Festa Nazionale con la celebrazione dei 150 anni dell’unità di Italia; al mancato rispetto sugli accordi sottoscritti in merito ad un adeguamento del personale in virtù delle carenze organiche, riscontrate durante gli incontri tra le organizzazioni sindacali e la direzione stessa». «Alla luce di tutto questo – continua – le organizzazioni sindacali hanno proclamato lo sciopero dei lavoratori dell’ospedale Cristo Re, per venerdì 11 marzo con relativa manifestazione in via Pineta Sacchetti nei pressi del nosocomio». «Purtroppo – prosegue Dominici – anche in merito allo sciopero non mancano i problemi con la direzione del Cristo Re, che ha escluso ogni ipotesi di individuazione dei contingenti di personale che devono garantire i soli livelli minimi di assistenza e di urgenza, obbligando invece i lavoratori a garantire anche i servizi amministrativi, farmaceutici, il day ospital, quelli ambulatoriali e cosi via; servizi i quali, invece in caso di sciopero, non dovrebbero rientrare tra i livelli da garantire. Questa problematica nasce dal fatto che l’azienda ritiene di non considerare più in vigenza il vecchio accordo seppur disdettato, volendone invece applicare un nuovo, anche se illegittimo e non sottoscritto dalle organizzazioni sindacali. Per questo riteniamo possa esserci anche il tentativo della direzione di far fallire lo sciopero stesso indetto per l’11 Marzo, costringendo i lavoratori di tutti i reparti a non aderire a quello che è un loro diritto previsto dalla costituzione, con lo scopo di demolire la credibilità delle Organizzazioni Sindacali». «Queste sono le motivazioni – conclude il sindacalista – che hanno indotto Cgil, Cisl, e Uil Fpl, riunitisi venerdi scorso, a ricorrere al giudice del lavoro ai sensi dell’art.28 della legge 300/70, al fine di far cessare una volta per tutte, da parte della dirigenza del Cristo Re, questa condotta che riteniamo antisindacale»

    Più informazioni su